mercoledì 31 dicembre 2008

Le 4 migliori scuse per mangiare quello che vi pare a Natale


In questo periodo festivo è quasi impossibile resistere alle tentazioni della gola che ci vengono proposte ovunque. Certamente anche voi avete una lunga lista di scuse che si adattano perfettamente alle vostre abitudini, ma nel caso abbiate bisogno di qualche suggerimento, ecco una lista di scuse per rompere tutti i vostri buoni propositi con una buona scusa. Giusto quello che server per arrivare al 1 Gennaio e iniziare la nuova dieta!

- Le cose preparate in casa fanno bene. Sempre.
Si sa, una volta il sovrappeso non esisteva perchè tutti mangiavano in casa, i pasti erano cucinati dall'inizio alla fine dalle mani della mamma... ecco perchè la mano pesante della mamma con il burro non avrà nessun effetto sul conteggio calorico.

- Gli avanzi non si possono buttare. E' uno spreco.
Quell'ultima fetta di lasagna, quell'ultima coscia di tacchino, quell'ultima fetta di panettone solitaria... troppo poco per regalarla a qualche mensa per bisognosi, ma davvero troppo per buttarlo via subito: sarebbe un sacrilegio a Natale! Meglio usarli per la cena invece della minestrina...

- Gli assaggini non contengono calorie. Perciò, perchè non spizzicare qua e là sui vassoi degli antipasti? La quantità 

E infine la mia preferita:

- Il cibo rubato non ingrassa. Potete liberamente rubacchiare dai piatti dei vostri commensali, con il solito "mi fai assaggiare?". Non potrete ingrassare perchè quelle calorie non sono destinate a voi, ma sono capitate nel vostro piatto "per caso".

Photo Credit: jakub_hla

lunedì 29 dicembre 2008

5 modi per annientare la potenza dei regali di Natale

Siete riusciti a evitare di assaggiare tutto quello che avete preparato per il pranzo di Natale, avete stabilito un programma di dieta preventiva, insomma state facendo tutto quello che umanamente potete per mantenere i vostri buoni propositi per un Natale ipocalorico. Ma loro, i vostri parenti, amici, vicini di casa (meglio conosciuti come "i sabotatori") continuano a inondarvi di regali gastronomici che sostano per tutti gli angoli della vostra casa, in attesa di un vostro momento di debolezza... Come fare?

- Pensate ai vostri parenti, amici, vicini di casa... Evviva il riciclo!
Rifilate tutte le vostre tentazioni ad altre persone, possibilmente non imparentate con i mittenti del regalo.
Se qualcuno dovesse chiedervi che fine ha fatto il barattolo di conserve che vi ha regalato, dite che era talmente buono che l'avete già finito tutto!

- Portate i regali ai vostri colleghi di lavoro... e rovinate la loro dieta!

- Organizzate una serata per concludere le feste con gli amici e lasciateli divorare tutti i vostri regali ad alta gradazione calorica.

- Seppellite i regali nel profondo della vostra dispensa da dove riemergono solo le cibarie scadute.

- Donateli a ci si occupa di raccogliere cibo per i bisognosi: così sarete in molti a essere contenti.



sabato 27 dicembre 2008

La dieta dell'ultima settimana dell'anno: tra Natale e Capodanno

Non siete riusciti ad organizzarvi per mettervi a dieta prima delle feste? Non credete più nei buoni propositi di Capodanno e nelle diete che iniziano il 1 di Gennaio? Allora se non vi va bene né il prima né il dopo, approfittate del presente. La settimana (o meglio i cinque giorni) tra il 27 e il 31 Dicembre è l'unico momento libero che vi rimane tra l'abbuffata del 25 Dicembre e quella del 1 Gennaio. Approfittatene per rimediare ai danni di Natale e prepararvi per la seconda settimana di feste. Una dieta da 1300 calorie circa vi permetterà di godervi l'ultimo dell'anno senza troppi pensieri.
Il regime tipo giornaliero è:

COLAZIONE
tè con dolcificante
2 fette biscottate con marmellata

SPUNTINO
1 frutto

PRANZO
riso con parmigiano/pasta con sugo di pomodoro fresco (80 g circa)
200 g di verdure cotte o crude con 1 cucchiaio di olio di oliva

SPUNTINO
1 frutto o 1 yoghurt magro

CENA
minestrone/passato di verdura
pesce al forno/carne ai ferri

PRIMA DI DORMIRE: Tisana drenante



lunedì 15 dicembre 2008

Dieta: ci sono calorie e calorie...

Un'unica certezza aveva finora regolato il mondo delle diete: la caloria è l'unità di misura della felicità e della depressione. Una caloria è una caloria e vale.... una caloria; tutte le calorie sono state create e una caloria di insalata è uguale ad una caloria di cioccolato (anche se il contenuto di calorie per volume varia moltissimo nei due casi!). Ora nemmeno questa certezza sembra restare intatta.
Non tutte le calorie sono uguali. Ci sono calorie che hanno molta più probabilità di trasformarsi in grasso; in particolare il metabolismo di alcune persone risponde diversamente alle calorie che arrivano dai carboidrati rispetto alla stessa quantità di calorie che arrivano dalle proteine... Il motivo principale è legato all'insulina che risponde non tanto all'introduzione di "calorie", ma all'introduzione di zuccheri. Non a caso l'insulina ha un ruolo sempre più evidente in tutte le diete dimagranti proposte negli ultimi anni, a cominciare dalla famosa/famigerata dieta a zona.
I cibi ricchi di glucosio (zucchero) provocano picchi di glicemia e quindi di insulina, mentre le proteine e i grassi non provocano questa reazione. Il picco di glicemia abbassa bruscamente la glicemia e di nuovo riporta la fame. 
Calorie grasse più sicure di calorie dolci allora?

giovedì 11 dicembre 2008

Sensazionale: i falsi magri esistono veramente e faranno una brutta fine

Sono così numerose le notizie sensazional-dietologiche che arrivano dall'America, che qualche volta abbiamo pensato di creare una rubrica intitolata "Dall'America". Stavolta però la notizia curiosa riportata dai media americani arriva dall'Italia. La notizia conferma un vecchio luogo comune: i falsi magri esistono! Ovvero ci sono persone che hanno un peso "normale", persino un BMI, indice di massa corporea, del tutto normale, ma hanno una percentuale di grasso suoperiore al 30% del peso corporeo, il che permetterebbe persino di considerali "obesi". Come fanno a pesare così poco? Perchè hanno pochi muscoli e il peso dei muscoli è sostituito dal peso del grasso. La ricerca dell'Università Tor Vergata di Roma conferma anche che questi magri-obesi sono persone a rischio sotto diversi punti di vista. Pur sembrando normopeso o persino magre, la grande percentuale di grasso innalza i livelli di sostanze infiammatorie in queste persone, incrementando il rischio di sviluppare malattie degenerative.
Purtroppo questa condizione di "obesità mascherata" è spesso il risultato di diete yo-yo, con perdite di peso seguite da ritorni repentini al sovrappeso precedente. Ogni volta che ci si affama per dimagrire, l'organismo impara a preservare calorie (e ciccia) in maniera sempre più accurata e così al prossimo digiuno inatteso sarà in grado di mettere da parte altre riserve sotto forma di accumuli di grasso.

mercoledì 10 dicembre 2008

5 idee per sopravvivere al Natale senza ingrassare!




















- 2 settimane.
Pochi giorni all'inizio del periodo più tremendo dell'anno per i forzati delle diete e per chi si trova perennemente sull'orlo del sovrappeso. Che fare? Rifiutare lasagne e panettone e fare infuriare tutta la parentela convenuta per il pranzo di Natale? Oppure sacrificarsi volontariamente sull'altare dell'abbuffata?
Potete sempre scegliere tra le due tremende alternative citate, oppure pensare di seguire la strategia della sopravvivenza con questi consigli:
- Mai dire mai. Non progettate la vostra dieta di Natale con le parole: non mangierò mai questo o quello. E' il modo migliore per assicurarsi il fallimento, prima o poi... Non prevedete di evitare sistematicamente tutte le dolcezze e tutte le grassezze del Natale, invece...
- Programmate quello che potete e volete mangiare. Scegliete preventivamente quello che sicuramente vorrete mangiare (goloso, conosci te stesso)
- Seguite la movida natalizia. Nonostante il freddo a Natale ci sono molti motivi per fare più movimento del solito: fare shopping, passeggiare per il centro con la famiglia, rincorrere i nipoti durante la cena della vigilia, addobbare casa ed esterni per le feste... Scegliete di andare a piedi invece che in macchina e fate le scale... quelle vere, non quelle mobili.
- Cioccolatino, respiro, concentrazione. Questo deve essere il vostro mantra! Avete mangiato un cioccolatino (o uno zampone) che vi eravate proibiti? E allora tanto vale mangiarsi anche tutto il resto, ormai avete rovinato tutto... E invece no! Respiro, concentrazione: quel che è fatto e fatto e uno sgarro non è un disastro... non finchè non lo decidete voi.

E buona dieta di Natale a tutti.

martedì 9 dicembre 2008

Crack the fat loss code: decifrare il nostro metabolismo per dimagrire

In anteprima vi raccontiamo l'ultima novità tra i libri per dimagrire che sta facendo furore in America. Si intitola "Crack the fat-loss code", che potrebbe essere tradotto come "decifra il codice per dimagrire". A dispetto del titolo il libro non fornisce nessuna chiave magica per capire come dimagrire, se non in un senso molto metaforico. L'approccio infatti non è strettamente "dietologico", ma in buona parte "olistico", cioè si rivolge ad altri fattori che caratterizzano uno stile di vita: movimento, cura del corpo, abitudini... I consigli del libro potrebbero essere riassunti in questi cinque punti:

- Preservare i muscoli: è importante avere tessuto muscolare sviluppato, da ottenere attraverso il movimento quotidiano e le attività sportive preferite

- Mantenere stabile la glicemia: bisogna evitare i picchi di zucchero nel sangue, per evitare i conseguenti picchi di insulina che inducono crisi di fame

- Produrre calore! Come? Mangiando spesso il nostro corpo si mantiene su una temperatura più alta a causa delle attività digestive che producono calore. La produzione di calore brucia calorie (gioco di parole non casuale).

- Manipolare gli accumuli di grassi del corpo. Questo è possibile manipolando il "codice del nostro metabolismo", attraverso una strategia chiamata micropatterning che regola l'assunzione di carboidrati, grassi e proteine in modo da evitare l'accumulo di grassi. La strategia... la spiega nel libro ovviamente.

Il libro è in vendita, nella versione originale americana, su Amazon.

sabato 22 novembre 2008

Dieta o chirurgia plastica? Cambia il tuo stile di vita

In un articolo del New York Times, il dottor Gerald Pitman, tra i più famosi chirurghi plastici americani, sostiene di incoraggiare sempre i pazienti a scegliere la via della dieta sana e del sano esercizio fisico prima di sottoporsi a interventi chirurgici per motivi estetici.
In una recente conferenza il dottor Pitman ha invitato i presenti (tutti aspiranti vittime del suo bisturi) a prendere in considerazione questi punti prima di decidere:

- Prima di rivolgersi al chirurgo, cercare di cambiare i propri stili di vita, per esempio...
- Dare una bella aggiornata al guardaroba, al taglio di capelli, al make up invece di cercare subito un lifting facciale per "ringiovanirsi"
- Dormire di più per togliere occhiaie e borse sotto gli occhi, senza dover arrivare alla blefaroplastica per eliminarle
- Fare esercizio e movimento (quello che si preferisce), per liberare endorfine, gli ormoni del buon umore e combattere gli stati di leggera depressione che amplificano i problemi

In un campo dove i ciarlatani e i profittatori hanno gioco facile di fronte ai pazienti che hanno un'immagine distorta del proprio corpo o una forte mancanza di autostima, è utile ricordare che la chirurgia estetica rimane sempre e comunque una procedura chirurgica che può comportare rischi, anche gravi, anche quando viene eseguita correttamente. Se non si pensa di trovare pace ai propri dubbi e ai propri demoni dopo un intervento, se già si sospetta che dopo il primo ritocchino, ne potrebbe seguire un altro, e poi un altro ancora... allora è meglio non intraprendre questa strada. Nessuno ha un corpo perfetto, ma il nostro corpo diventa perfetto in base al giudizio che vogliamo dargli.

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Anfetamine per dimagrire?


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domenica 9 novembre 2008

Tesofensina per perdere peso: la notizia e i commenti





















Proprio nei giorni in cui le autorità inglesi hanno ritirato dal mercato la famosa Acomplia (nome commerciale del principio attivo rimonabant), dall'America è arrivata la notizia di una nuova sostanza utile nella lotta contro il sovrappeso.
Si tratta della tesofensina, che agisce sui neurotrasmettitori noradrenalina, dopamina e serotonina, implicati nella trasmissione del senso dell'appetito al cervello. La sostanza è ancora sotto studio e i risultati riportati dall'autorevole The lancet fanno riferimento proprio alla seconda fase di test alla quale è stata sottoposta la tesonfesina. I pazienti trattati con tesonfesina hanno mostrato un calo di peso di 13 kg in 6 mesi, mentre nel gruppo di controllo, trattato con una sostanza placebo, i pazienti hanno mostrato un calo di peso di 2 kg.
Dobbiamo dire che la tesofensina però sembra mostrare in alcuni pazienti gli stessi effetti collaterali di altri farmaci perdi-peso: irritabilità, stati di ansia, nausea, confusione... Saranno necessari ancora anni di studi per formulare il farmaco in modo tale da minimizzare gli effetti collaterali.

Nel frattempo abbiamo tutto il tempo per iniziare a fare ginnastica in ufficio e implementare una strategia efficace per sgranocchiare senza ingrassare. Che ne dite?

Photo credit: Brooks Eliot

La pillola blu o la pillola rossa... I farmaci per dimagrire























Tra una serie di consigli e l'altra, non possiamo nascondere che tra i rimedi per dimagrire più ricercati ci sono certamente i farmaci. I farmaci per perdere peso sono spesso un argomento tabù sui mezzi di comunicazione che affrontano i temi delle diete dimagranti e del sovrappeso. Il tabù risiede nel pericolo che questi farmaci comportano se vengono assunti in maniera scriteriata e senza indicazioni da parte del proprio dietologo curante.
Premesso che è possibile ed è preferibile perdere peso senza ricorrere ad aiuti farmacologici, bisogna ammettere che anche i dietologi più severi ammettono che l'aiuto farmacologico può essere inserito nei casi più difficili, ovviamente dopo un'anamnesi completa del paziente e dopo un certo periodo di conoscenza del paziente stesso: è importante essere sicuri che il paziente non si faccia "prendere la mano" dalle pillole miracolose e sia in grado di valutare oggettivamente gli effetti collaterali. Il rischio di sviluppare una certa dipendenza esiste e genera il timore che il paziente cerchi ulteriori aiuti chimici, magari attraverso canali non legali.
Questi prodotti farmacologici presentano per lo meno la barriera della prescrizione medica e si tratta di preparati studiati proprio per perdere peso: non è poco, visto che ancora oggi molta gente pensa di poter utilizzare le anfetamine per dimagrire, con o senza dieta di supporto.
Da oggi perciò anche noi segnaleremo notizie sui farmaci per dimagrire, ovviamente segnalando adeguatamente anche i loro limiti d'uso, gli effetti collaterali, e soprattutto lo stato di approvazione o non approvazione da parte degli organismi che vigilano sulla sicurezza dei prodotti farmaceutici.

Pasticche per dimagrire: sì o no?


Photo Credit: tacit requiem

giovedì 6 novembre 2008

Non mangiare, annusa! La dieta del naso























Abbiamo iniziato la nostra giornata seguendo esattamente le indicazioni della nostra dieta: abbiamo contato calorie e porzioni, mangiato esattamente quello che era previsto dal nostro piano per perdere peso (scritto da un maniaco dell'ordine e delle cifre). Abbiamo diligentemente tappato quel languorino con un bicchiere d'acqua e tutto va bene, in attesa del prossimo pasto... quando, all'improvviso, dalla finestra aperta sul cortile interno, arriva un aroma di cucina casalinga che si insidia nel nostro naso e nel nostro naso. La maledetta vecchina del terzo piano ha fatto di nuovo le lasagne al forno. E la dieta scompare pericolosamente dal nostro cervello e dalle nostre decisioni.
Il profumo ha un potere formidabile sulle persone, perché colpisce aree del cervello particolarmente profonde e primitive, che non possono essere controllate dal pensiero logico. E allora perchè non sfruttare questo fatto a vantaggio della nostra dieta? Secondo l'aromaterapia tradizionale, il migliore inibitore della fame è il profumo di menta, per esempio una gomma da masticare alla menta, una candela profumata da accendere in cucina contro la fame notturna, il tè alla menta; ma la forma più efficace si trova sicuramente in qualche goccia di olio essenziale su un fazzoletto da annusare discretamente nei momenti più critici. Anche lavarsi i denti può bastare per far passare le voglie...

martedì 4 novembre 2008

4 luoghi comuni per dimagrire: veri oppure no?

Mangiare il pesce fa bene al cervello e bere acqua a digiuno è disintossicante. Miti o verità?
Ecco 5 luoghi comuni del passato, ma anche del presente, svelati per voi:
La colazione è il pasto più importante della giornata.
Vero. Ormai sono moltissimi gli studi (di cui uno recentissimo) che confermano l'importanza della colazione. Chi fa colazione regolarmente, ha meno probabilità di ingrassare; evidentemente si tratta di una abitudine che innesca altri elementi positivi per il mantenimento del peso forma.
Un bicchiere di latte caldo aiuta a dormire.
Vero. Il latte contiene triptofano e melatonina che aiutano a rilassarsi e facilitano il sonno. La melatonina infatti viene venduta come integratore per combattere l'insonnia.
Carote e mirtilli aiutano a vedere al buio.
Vero e falso. Le vitamine contenute nelle carote e nei mirtilli aiutano in generale le buone funzionalità dell'organismo la vista, ma difficilmente forniscono doti soprannaturali. Il mito del mirtillo e della visione notturna deriva da una storia fatta circolare dai servizi segreti inglesi durante la seconda guerra mondiale: i piloti inglesi abbattevano così tanti aerei tedeschi perché, grazie alle proprietà dei mirtilli, riuscivano a vederli anche al buio. In realtà i piloti inglesi vedevano gli aerei tedeschi anche al buio perché erano dotati di uno strumento coperto da segreto militare: il radar.
Gli spinaci sono un'ottima fonte di ferro.
Falso. Gli spinaci hanno un contenuto di ferro piuttosto basso, comunque analogo a quello delle altre verdure, e tra l'altro presente in una forma poco assimilabile dal corpo umano. Nulla di paragonabile al ferro contenuto nella carne. In questo caso il mito deriva da un errore di comunicazione dei dati nutrizionali degli spinaci, mai pubblicamente corretto per evitare un calo drastico nel consumo di spinaci.

lunedì 3 novembre 2008

Ginnastica dell'impiegato: quante calorie si consumano in ufficio

Grazie alla grande diffusione delle diete dimagranti e delle informazioni di base della scienza alimentare, il sovrappeso e l'obesità sono sempre più frequenti. Più delle abitudini alimentari sembra che la causa del sovrappeso diffuso sia la mancanza di movimento fisico quotidiano.
La maggior parte delle persone svolge oggi un lavoro sedentario, un lavoro d'ufficio, che le tiene ancorate alla scrivania per tutta la giornata: sport e palestra servono per controbilanciare la mancanza di movimento durante la giornata, ma è difficile conciliare questi impegni con le altr
L'ideale sarebbe fare movimento in ufficio. Impossibile? In realtà, anche se non ce ne rendiamo conto, facciamo già delle attività che consumano calorie in ufficio o comunque in orario lavorativo. Se ne prendiamo coscienza possiamo riusciamo a sfruttarle meglio per spremere al massimo consentito il nostro fisico mentre siamo al lavoro, organizzandoci persino un piccolo
Ecco una breve lista delle principali "attività fisiche" da ufficio e delle calorie spese per ciascuna:
Scrivere al computer: 230 kcal per 120 minuti (si, due ore... ci vuole un po' per sudare mentre battete alla tastiera).
Fare le scale per arrivare in ufficio e durante le pause: 128kcal per 15 minuti
Riordinare e pulire scrivania e cassettiere: 40 kcal per 15 minuti
Passeggiare mentre parlate al telefono: 70 kcal per 3o minuti (fatevi dotare di un cordless, e cercate di mantenere un certo ritmo, l'ideale è stare in un ufficio open space).
Camminare a passo svelto per prendere la metropolitana o il treno del pendolare: 60 kcal ogni 15 minuti

Bene. Pronti per iniziare l'allenamento?

giovedì 30 ottobre 2008

Pop corn: le patatine dietetiche





















Ebbene sì: mangiare snack fa male e fa ingrassare. Mangiare mentre si poltrisce in poltrona di fronte alla TV o di fronte allo schermo cinematografico fa ancora più ingrassare. Eppure, se dovete proprio sgranocchiare qualcosa mentre vedete L'isola dei famosi (con tutta quella gente così poco famosa e così tanto affamata), la scelta ideale sono proprio i classicissimi pop corn.
Ovviamente parliamo di pop corn normali, senza aggunte di burro, caramello o altre impiastrate (scusate il termine tecnico) che stanno arrivando dall'America, dove in effetto il pop corn si mangia solo "condito". Il pop corn ha 378 kcal 100 g e 100 g sono un bel po' (1 confezione media) visto che è molto leggero; è molto meglio di qualsiasi patatina fritta o snack salato che vanno ben oltre le 500 kcal per 100 g . Non è poi così strano se ci pensate bene: dopo tutto il pop corn non è altro che mais fatto scoppiare ad alta temperatura. Se volete controllare completamente la quantità di grassi fatelo in casa: basta mettere i chicchi di mais in una padella leggermente unta e chiuderla con un coperchio. Dopo qualche minuto sembrerà che c'è una grandinata in cucina, smuovete la padella e toglietela dal fuoco. Con le macchinette per fare il pop corn si possono eliminare tutti i grassi. In commercio ora ci sono anche i comodissimi pop corn da mettere nel microonde, velocissimi e pulitissimi, ma controllate quanti grassi contengono prima di sceglierli.

Photo Credit: hdaniel

Nelle puntate precedenti altri Consigli per dimagrire

martedì 28 ottobre 2008

Vuoi dimagrire? Ricordati dei grassi

Non solo i grassi sono fondamentali per l'assorbimento di alcune vitamine, come la vitamina D e la vitamina A, ma avrebbero una funzione fondamentale per il raggiungimento della sazietà a livello ormonale e neurologico. La sensazione di sazietà infatti non è legata solo alla sensazione di stomaco "pieno", cioè dalla distensione delle pareti dello stomaco.
Quando i grassi monoinsaturi raggiungono l'intestino tenue (la prima parte dell'intestino, subito dopo lo stomaco), stimolano la produzione di un composto particolare che comunica alle cellule del cervello la sensazione di pienezza e soddisfazione. Ecco perchè la presenza di una certa percentuale di grassi aiuta a restare nei limiti prescritti dalla dieta dimagrante che si sta seguendo, evitando le crisi di fame e le abbuffate tra un pasto e l'altro. Per nostra fortuna tra i grassi monoinsaturi che possiedono queste proprietà si trova proprio l'olio d'oliva che può essere utilizzato in quasi tutti i piatti della tradizione italiana.
Altri alimenti che contengono una buona dose di grassi monoinsaturi sono l'avocado e la frutta secca: noci, nocciole, mandorle, che possono essere aggiunte ai cereali del mattino oppure all'insalata.

Photo Credit: lulazzo [non vede, non sente, non parla]

lunedì 27 ottobre 2008

Se siete a dieta, non dimenticate l'acqua e non dimenticate... il grasso

Dopo una serie di divertenti post riguardo i 4 strategie per snack che non fanno ingrassare e i 5 modi per appiattire a pancia senza perdere un chilo, dedichiamo qualche riga ad un argomento serio. Facciamoci un po' di cultura, anche perché è fondamentale per chiunque voglia intraprendere una dieta dimagrante possedere nozioni e conoscenze di scienza alimentare. E anche per chi non deve perdere peso, ma vuole soltanto mantenere un'alimentazione sana e corretta per il proprio benessere.
Per quanto ristretta possa essere la nostra dieta dimagrante, ci sono elementi che non possono essere ridotti ai minimi termini, ma devono essere sempre presenti in una certa quantità: parliamo ovviamente delle vitamine. Le vitamine si dividono in due gruppi: le vitamine idrosolubili che vengono assorbite solo attraverso l'acqua e le vitamine idrosolubili che si sciolgono nei grassi. La vitamina C e le vitamine del gruppo B sono idrosolubili. In assenza di acqua, queste vitamine non possono essere assorbite. L'ideale è perciò assumerle attraverso alimenti freschi come frutta, verdura e cereali integrali. Dato che, di solito, durante le diete per perdere peso, si assume molta acqua, verdure e frutta, il rischio di carenze di queste vitamine è molto basso. Il rischio compare nel caso di diete molto severe dove l'apporto totale di cibo (calorie) è così limitato da non permettere l'assunzione di vegetali freschi in quantità sufficienti. Attenzione perciò a non esagerare.
Le vitamine liposolubili più importanti sono la vitamina A e D.
Le vitamine liposubili invece possono essere assorbite solo in associazione con i grassi; ecco perchè il consumo di cibi a scarso contenuto di grassi comporta spesso, se mantenuto per lunghi periodi di tempo, il rischio di carenze di queste vitamine. La carenza di vitamina A non aiuta di certo la pelle a mantenersi elastica e lumnosa durante la dieta, mentre la carenza di vitamina D è ancora più pericolosa per la salute delle donne. Tutti gli studi degli ultimi anni confermano che le giovani donne manifestano carenze di vitamina D, e in particolare le giovani donne che controllano costantemente il loro regime alimentare: questa situazione è la pre-condizione per lo sviluppo dell'osteoporosi in età matura, all'avvicinarsi della menopausa. Addirittura alcune ragazze mostrano già i primi sintomi a livello di densità delle ossa, che risultano fragili e poco resistenti.
Se non c'è un'adeguata quantità di tessuto grasso nell'organismo le vitamine A e D non possono essere immagazzinate nell'organismo; anzi l'ideale sarebbe assumerle attraverso alimenti che hanno una frazione di grasso. Cerchiamo perciò di evitare la caccia al grasso durante la dieta. Bastano pochi accorgimenti: scegliere uno yoghurt intero anziché magro, non mangiare le verdure completamente scondite, ma con un cucchiaio di olio di oliva... poche attenzione che garantiranno la vostra salute durante la dieta.

martedì 21 ottobre 2008

La dieta nello specchio: la percezione della nostra immagine

Scegliere di mettersi a dieta è di solito la reazione più diretta di fronte ad una immagine che non piace: la nostra.
C'è qualcosa che non va in quello che vediamo nello specchio e la dieta ci aiuterà a sistemarlo: questo è il primo pensiero. Ma se il pensiero si ripete per anni e senza ottenere una soluzione definitiva, allora forse il problema che persiste non sta nella dieta, ma nello specchio... Forse l'immagine che ci rimanda lo specchio non presenta poi tutti quei difetti, o meglio, quei difetti stanno nella nostra visione delle cose. Allora invece di riconsiderare per l'ennesima volta le combinazioni caloriche della nostra dieta, potremmo iniziare a riconsiderare il giudizio che abbiamo della nostra immagine. E' difficile dare consigli generici su una questione così complessa e così strettamente "personale", ma nessuno ci conosce meglio di noi stessi. Possiamo porci qualche domanda:

1) Il nostro corpo non va bene, ma non va bene rispetto a chi o a che cosa? Rispetto alle nostre amiche, rispetto a nostra sorella, rispetto ai servizi di moda dei giornali femminili, rispetto a quella che sarebbe la nostra costituzione naturale?

2) Ci sono dei momenti in cui il nostro corpo ci sembra persino peggiore del solito? O improvvisamente ci sembra migliore? Accade in un momento particolare della giornata, dopo avere fatto un'attività particolare, o avere visto una persona particolare?

3) C'è qualcosa che ci piace del nostro corpo? C'è qualcosa che ci piace negli altri che possiamo ritrovare anche in noi?

Buona riflessione di fronte allo specchio!

lunedì 20 ottobre 2008

La gente che non ama il cibo ingrassa

Esatto, la gente che non ama il cibo, ingrassa molto più facilmente. Contraddizione? Secondo questo studio riportato dall'Independent non si tratta di contraddizione, ma di un risultato che in fondo spiega anche alcune dinamiche tipiche di chi ingrassa facilmente, anche dopo numerosi tentativi di dieta.
Siamo spesso abituati a pensare che le persone in sovrappeso oppure obese, devono essere necessariamente persone che amano mangiare, e che amano mangiare troppo: il sovrappeso è il risultato (e in fondo, pensiamo, la giusta punizione) per questo peccato di gola. Anche chi è in sovrappeso spesso ha questa "immagine mentale" di se stesso. Secondo lo studio citato, le persone che tendono ad ingrassare possiedono un numero minore di recettori di dopamina nel cervello. La dopamina è il cosiddetto "ormone del buonumore" che rilasciato nel sangue dà la sensazione di benessere e soddisfazione, e di "pienezza" dopo un pasto o dopo uno spuntino. Alcune persone perciò hanno maggiori difficoltà a sentirsi soddisfatti dopo un pasto o uno spuntino e questo le spinge a mangiare di più per raggiungere questa sensazione.
Si tratta di una condizione genetica non modificabile? In qualche raro caso sembrerebbe di sì, ma lo stesso studio sottolinea che questa situazione potrebbe essere il risultato dell'assuefazione al cibo: ci si abitua a mangiare sempre di più e in maniera poco consapevole, per questo non si avverte più la sensazione di pienezza che il cibo dovrebbe dare. Paradossalmente questa situazione può verificarsi anche per le persone che sono costantemente a dieta, mangiano cibo con 0 grassi, 0 zuccheri, 0 gusto e finiscono così per non sentirsi mai soddisfatti!
Ecco perchè durante una dieta dimagrante, è importante avere il giusto approccio mentale. Più che pesare le briciole e contare le calorie degli zuccherini, bisogna prestare nuova attenzione al cibo che si offre al nostro corpo, al suo sapore, alla sua consistenza, senza negarsi qualche dolce o qualche sfizio, che però deve essere apprezzato lentamente e pienamente per regalarci alla fine una meritata sensazione di pienezza.



Photo Credit: Remy Sharp

giovedì 16 ottobre 2008

4 strategie per snack che vanno d'accordo con la dieta

1. Bere un bicchiere d'acqua
2. Bere un bicchiere d'acqua
3. Bere un bicchiere d'acqua
4. Bere un bicchiere d'acqua

[ahahahahah]

Ovviamente no, se volete un consiglio del genere potete spendere 3 euro per uno qualsiasi dei magazine femminili che trovate in edicola.
Invece noi vi possiamo consigliare:


1. Pianificate l'inpianificabile: la fame arriva senza appuntamento
Tenete a portata di mano quello che avrete deciso essere il vostro "snack ideale". Se siete donne scegliete borse capienti e per tutti, riservate almeno un cassetto personale nel vostro ufficio, alle cibarie di pronto intervento. Ma quali potrebbero essere le cibarie?

2. Bevete, non solo acqua
Bere acqua è un consiglio ovvio, perchè se riempite lo stomaco di acqua la sensazione di "vuoto" è meno evidente. Ma questo non cambia molto la fame che vi prende la testa, visto che l'acqua contiene 0% di tutto: può calmare la fame nervosa, ma non la vera fame da calo di zuccheri etc etc... Certo non si può consigliare di bere bibite gassate, e nemmeno la maggior parte dei succhi di frutta industriale. Una via di mezzo tra l'acqua e la bibita dolce sono le recenti acque addizionate di sali e di una piccola percentuale di zuccheri (per capirci tipo San Benedetto Ice, Aquarius...) che tonificano e tirano su, senza la vagonata di zuccheri di una coca cola; mediamente hanno 100-120 kcal per una bottiglia da 500 ml ma non c'è bisogno di berla tutta!
Il consiglio è valido in estate, soprattutto quando si perdono per traspirazione molti elementi minerali, e spesso la reintegrazione dei sali permette di combattere meglio la fame e la tensione.

2. Non solo zucchero
Valutate la possibilità di scegliere snack salati, non ad alto contenuto di zuccheri/carboidrati, ma di proteine e perchè no? Anche con una certa percentuale di grassi. Anche i cibi altamente proteici hanno un alto potere saziante. Gli studiosi infatti hanno scoperto che il nostro corpo spesso ha voglia (e bisogno) di qualcosa di specifico, voglia di proteine e voglia di grassi... ecco perchè certi alimenti con lo 0% di grassi non solo non soddisfano il palato, ma nemmeno l'organismo e non riescono a soddisfare la fame, che è una "fame specifica". Ecco perchè spesso si finisce per mangiare due vasetti di yoghurt magro invece di uno solo di yoghurt intero. Scoprite se la vostra fame è fame di proteine e grassi e scegliete un alimento ad alto contenuto proteico con una base di grassi veri, naturali. Potrebbe essere uno yoghurt intero (80 kcal per vasetto), oppure una porzione di formaggio (si vendono porzioni di parmigiano in formato snack, e anche di altri formaggio). Se proprio dovete tagliare al massimo le calorie, scegliete una barretta iperproteica tra le linee di alimenti dietetici.

4. La frutta... eh si, la frutta.
Altro consiglio ovvio è la frutta, che però non sta molto comoda nella vostra borsa o nel vostro cassetto, soprattutto per certa frutta molto "ammaccabile". Potete provare i mix di frutta pronta che vengono confezionati in atmosfera protetta (la cosiddetta quarta gamma): è frutta fresca ed è perfetta se vi piace piluccare, provando frutta diversa. Unico neo: il prezzo ancora un po' alto.

martedì 14 ottobre 2008

La dieta a zona: le zucchine sono carboidrati?






























Vi abbiamo già parlato precedentemente della dieta a zona, il regime dimagrante più famoso e di maggior successo degli ultimi 10 anni. In Italia la fortuna della dieta a zona sembra essere stata molto limitata e fin da subito osteggiata dalle critiche di molti dietologi. Perchè? La critica principale riguarda la considerazione riservata ai carboidrati all'interno della dieta a zona, nella quale sono i carboidrati presenti ma nel ruolo dei "cattivi da tenere a bada".
All'interno della dieta a zona infatti, la regola dice che il 40% delle calorie devono arrivare dai carboidrati: i suddetti carboidrati però devono provenire da cibi a basso indice glicemico e per cibi basso indice glicemico si intendono quasi tutte le verdure e quasi tutti i frutti: quasi perché le varietà più caloriche come patate e banane vanno escluse.
Vanno invece evitati i carboidrati ad alto indice glicemico, ovvero pane, pasta, riso, biscotti e tutti i derivati dei farinacei... in pratica tutto ciò che normalmente viene considerato "carboidrati" nell'opinione comune dovrebbe essere ridotto ai minimi termini. Non so se vi è mai capitato di catalogare una zucchina o un pomodoro nella stessa categoria alimentare della pasta? In sintesi perciò quel 40% di carboidrati sono in realtà calorie provenienti da verdura e frutta.
E' evidente che limitare moltissimo i "veri" carboidrati, significa ridurre drasticamente il totale delle calorie assunte durante la giornata e inevitabilmente i depositi di massa grassa vengono intaccati e consumati. Inevitabile la perdita di "ciccia", ma inevitabile anche la perdita di massa magra da parte di chi non pratica attività sportiva in maniera continua. In sostanza la dieta a zona mostra gli stessi limiti e le stesse "furbizie" delle solite diete iperproteiche o, come si usa dire in America, "low-carb", a basso contenuto di carboidrati.
Solo chi pratica sport in maniera continuativa può scegliere la dieta a zona come regime ideale, proprio perchè l'attività sportiva aiuta a conservare le masse muscolari e mantiene alto il metabolismo. Non a caso la dieta a zona, nelle sue diverse varianti, è adottata da molti sportivi professionisti.



Photo Credit: Helium!

lunedì 13 ottobre 2008

Il caffè aiuta la vostra dieta dimagrante


Secondo una ricerca recentemente pubblicata dal Readers' Digest, il caffè contiene molti elementi utilissimi, come la crème de la crème delle "cose che fanno bene", ovvero i famigerati "antiossidanti". Addirittura uno studio norvegese riferisce che il caffè nero conterrebbe più antiossidanti di una porzione di mirtilli o altri piccoli frutti, noti per essere un concentrato di queste miracolose sostanze. Prendi questa, tè verde!
Siete confusi? Anche noi. Ma l'esperienza personale, e naturalmente la moderazione, aiutano ad inquadrare questi risultati. Alcune persone che risultano particolarmente sensibili al caffè e in genere con effetti negativi sulla loro qualità di vità: nervosismo, bruciori di stomaco, insonnia. E' charo che chi presenta questa particolare sensibilità dovrebbe starsene lontano dal caffè. Ma per tutti gli altri invece il caffè, preso anche 3-4 volte al giorno, ha un effetto tonificante e può diventare persino un ottimo coadiuvante all'interno di una dieta dimagrante. Prendere un caffè, soprattutto lontano dai pasti, aiuta a combattere la tensione tipica di un regime dimagrante e delle privazioni imposte per perdere peso: l'effetto finale della tazzina è percio rilassante, al contrario di quello che dicono tutti i luoghi comuni sul caffè. Consigliamo di berlo tra i pasti proprio perchè l'effetto non sarebbe evidente bevendo il caffè al termine di un pasto completo.
Ovviamente, se stiamo parlando di dieta dimagrante, evitiamo di aggiungere latte o panna al nostro caffè. E' consigliabile invece aggiungere dello zucchero, a meno che non si preferisca spontaneamente il caffè amaro. L'effetto tiramisù della caffeina natuale è infatti coadiuvato dalla scossa di una piccola dose di zuccheri che entra in circolazione nell'organismo. Provate a evitare il dolcificante per qualche giorno durante le vostre pause caffè, e scegliete "the real thing" per una volta! [A che punto siamo se parliamo dello zucchero come di una droga?!?]
Un cucchiaino raso di zucchero nel vostro caffè non sconvolgerà la vostra dieta dimagrante e vi permetterà di affrontare con serenità le ore che vi separano dal prossimo pasto consentito dal vostro regime dimagrante.
Ah, naturalmente qui si parla di caffè espresso o comunque di caffè all'italiana, che in realtà contiene una dose equilibrata di caffeina, senza esagerare. Inoltre il caffè lungo (all'americana, alla turca, alla francese) lascia passare anche delle sostanze grasse contenute nel caffè (i cui chicchi in effetti sono lucidi e oleosi) e una sostanza detta cafestol che favorisce l'innalzamento del colesterolo nel sangue.
Buona dieta e buon caffè!

Photo Credit: Ayelie

giovedì 9 ottobre 2008

Altro che yoghurt della Marcuzzi! Vai con le prugne

A giudicare dalle pubblicità di prodotti per il "benessere dell'intestino", la constipazione dovrebbe essere la prossima emergenza affrontata dal governo dopo la spazzatura napoletana. Ma almeno in questo periodo non è necessario comprare questi yoghurt miracolosi, perchè ci sono le prugne!
Le prugne sono un classico frutto autunnale, che potrete trovare facilmente e a buon prezzo fino alla fine di novembre. La prugna è presente in diverse varietà, con colori multiformi che vanno dal... prugna, al fucsia fino al giallo. Il sapore è sempre lo stesso e anche le proprietà, l'apporto calorico è di circa 34 kcal per 100 g. La polpa ha una consistenza gelatinosa, sempre più gelatinosa man mano che il frutto matura e l'effetto che ha nell'intestino assomiglia a quello dei prodotti commerciali a base di fibre e di gel vegetali: facilita il transito intestinale. Ma in più la prugna possiede anche buone quantità una sostanza, la difenil-isatina, che ha funzione lassativa. Se non siete pratici di prugne, non esagerate con le quantità le prime volte, perchè l'effetto varia da soggetto a soggetto e qualcuno potrebbe essere particolarmente sensibile!
D'altronde le nostre nonne mangiavano prugne, fresche o secche, quando si presentavano problemi di constipazioni; se proprio non vi piacciono (ma ci sembra improbabile) ora è possibile trovare il succo di prugna concentrato nei supermercati e nei negozi, a volte spacciato come "coadiuvante per diete dimagranti". Beh, certamente ci si sente più leggeri.

mercoledì 8 ottobre 2008

I classici delle diete: la dieta zona

La dieta a zona (Zone Diet) è certamente la dieta dimagrante di maggiore successo degli ultimi anni, ma anche uno dei regimi più attaccati e contestati. Tanto successo, tanti nemici? Certamente la grande esposizione mediatica di Barry Sears e dei suoi libri hanno favorito anche un certo "tiro al piccione" in risposta alle affermazioni del dottor Sears. Premettiamo subito una cosa: seguire la dieta a zona non è semplicissimo, è necessario documentarsi molto bene e programmare quasi scientificamente i propri pasti attraverso una ricombinazione dei diversi tipi di alimenti, secondo le regole stabilite dal dottor Barry Sears. La dieta a zona si basa su una serie di conoscenze mediche che derivano da studi nel settore dell'endocrinologia, ovvero della funzionalità degli ormoni. Il dottor Sears infatti non è un dietologo, ma un esperto di disfunzioni ormonali, come il diabete. La dieta a zona infatti era stata ideata inizialmente dal dottor Sears per aiutare i diabetici, senza prevedere nessun obiettivo di dimagrimento. Secondo il dottor Sears il giusto equilibrio dei diversi alimenti nella dieta quotidiana permette di mantenere un corretto equilibrio tra i tre principali ormoni coinvolti nella digestione e assimilazione degli alimenti: l'insulina, il glucagone e gli eicosanoidi. I tre ormoni devono rimanere all'interno di una scala di valori (la loro "zona"): solo così il metabolismo sfrutterà in maniera naturale le riserve di grasso del corpo, senza bisogno di limitare drasticamente il cibo, per obbligare l'organismo a far fuori il grasso accumulato. Secondo Sears, il colpevole del sovrappeso sarebbe l'elevata quantità di insulina presente nel sangue dopo un pasto ad alto contenuto di carboidrati: più insulina viene messa in circolazione, più i carboidrati vengono accumulati sotto forma di glicogeno (uno zucchero complesso) nei tessuti. Per mantenere bassa l'insulina è necessario non eccedere con i carboidrati (che "richiamano" l'insulina nel sangue), ma è importante anche assicurarsi un buon apporto di proteine e... inredibile a dirsi... di grassi. Sembrerebbe un controsenso, ma i principi scientifici della dieta a zona fanno riferimento alle complesse interazioni ormonali e questo rende la dieta a zona di difficile comprensione per l'uomo comune. Anche per questo, nella comunicazione rivolta al grande pubblico, la dieta a zona viene semplificata in poche regole pratiche. La regola più famosa è la proporzione 40-30-30: i tre pasti principali dovrebbero avere il 40% di calorie dai carboidrati, 30% dalle proteine e 30% dai grassi. I carboidrati dovrebbero provenire soprattutto da alimenti con indice glicemico basso (verdura e frutta poco zuccherina). Fa un po' impressione la percentuale di grassi, soprattutto in una dieta dimagrante; secondo la dieta a zona tuttavia, è spesso la scarsa presenza di grassi nei pasti a favorire la trasformazione dei carboidrati in glicogeno, uno zucchero di riserva che si acccumula come i grassi. In realtà, la distribuzione dei gruppi alimentari deve essere calcolata in maniera più precisa, come specificato in diversi esempi nei libri del dottor Sears, autore di numerose elaborazioni e rielaborazioni della sua stessa dieta.. e in aiuto sono arrivati anche alimenti confezionati per la dieta a zona e tutta una serie di prodotti accessori. Insomma non è facile stare nella zona, a meno che non semplifichi il tutto dicendo: mangio bistecca ed insalata, addio pasta e pizza... ops mi sembra di averlo già sentito.

lunedì 6 ottobre 2008

Rieccola! La dieta della banana per colazione fa impazzire anche il Giappone


Abbiamo già parlato della possibilità di inserire la banana all'interno di una dieta dimagrante, di certo non di quelle diete ad altissimo impatto, ma di quelle che permettono di perdere un paio di chili in un paio di mesi. Come detto, la banana ha qualche calorie in più rispetto ad altra frutta più "leggera", ma ha il vantaggio di mantenere molto alto il tono dell'umore, salvandoci dalla depressione da carenza di zuccheri (insomma, voglia di dolci). Grazie ad un pugno di carboidrati in più e alla combinazione di magnesio e potassio, la banana è rasserenante come un cioccolatino godurioso, ma senza l'apporto calorico del cioccolatino stesso, soprattutto in termini di grassi. Ebbene i giapponesi hanno preso proprio sul serio le proprietà dietetiche della banana e da qualche mese impazza in tutto il paese una dieta a base di banane, tanto diffusa da aver provocato una penuria di banane nei negozi! Come si fa la dieta della banana per colazione?
- Si mangia una o più banane per colazione (banane fresche) fino a sentirsi sazi, ma non "pieni".
- Si pranza e si cena normalmente, mangiando quello che si vuole, ma senza appesantirsi. Non è possibile però mangiare dolci e dessert.
- Si beve solo acqua a temperatura ambiente.
- Si deve cenare entro le 8.00 di sera

La dieta sembra assolutamente priva di rischi... anche perchè non sembra una dieta, al massimo una serie di invito al buon senso durante i pasti. Gli autori sostengono che gli enzimi digestivi della banana aiutano a velocizzare i processi digestivi e hanno un effetto leggermente lassativo. Personalmente penso che la banana permette di arrivare al pranzo senza essere accecati dalla fame, grazie ai carboidrati che contiene, e questo può aiutare a mangiare pasti più equilibrati. Comunque, qui trovate altri dettagli (in inglese).

venerdì 3 ottobre 2008

5 modi per appiattire la pancia senza perdere un chilo

Così come esistono trucchi per sembrare subito più magri senza perdere un chilo, esistono modi per appiattire la pancia ancora prima di iniziare la dieta o gli esercizi addominali.
Non ci credete? Provare per credere. I vostri addominali si possono tonificare da soli, grazie a pochi accorgimenti nella vostra postura quotidiana, e questo vale sia per i forzati della scrivania, sia per chi lavora tutto il giorno in piedi. E poi, qualche trucchetto per ingannare la vista...

3 modi per appiattire la pancia senza perdere un chilo:

1) Mettere i tacchi alti. Alti quanti? Beh, alti quanto basta per evitare di cadere, dipende dalla vostra abitudine al tacco alto, ma diremmo almeno 4-5 cm sono necessari. Perchè? Provate a mettere i tacchi dopo avere portato scarpe rasoterra tutto il giorno, e sentirete il bisogno di stirare completamente i vostri muscoli addominali verso l'alto, per evitare di cadere in avanti. Tutto il giorno così e almeno un po di tonicità i vostri addominali la guadagneranno.
2) L'effetto tacco alto si perde da seduti. Allora provate con la calamita! Immaginate di avere una calamita dietro la schiena che attira il vostro ombelico. Questo impedira al vostro bacino di rilassarsi troppo e manterrà tesa l'area addominale (davanti) e l'area lombare (dietro). Anche la schiena ne sarà contenta.
3) Respirate. Nel senso, respirate profondamente per almeno dieci volte consecutive. Noterete che tutto il vostro busto si distenderà allungandosi e stringendosi (nel senso della larghezza).
Bonus: Se proprio non ce la fate con i primi 3 trucchi provate con l'inganno. Sciarpe lunghe che pendono fino alla vita e collane (tra l'altro di moda) da avvolgere in lunghi giri che sfiorano lil bacino. Lo stomaco non si appiattisce, ma tutto quell'ambaradan di fronte distrae l'attenzione dei più indiscreti dal vostro pancino.

Altre idee sempre più furbe:
Trucchi per dimagrire senza perdere un chilo

Photo Credit: Robert McDon

mercoledì 1 ottobre 2008

La dieta è fuori moda: mangiare bene è il nuovo trend


Essere a dieta è fuori moda.
Questo è il risultato di un sondaggio condotto negli Stati Uniti, dove le persone che si definiscono "a dieta" sono sempre di meno.
E in Italia? I giornali parlano di sovrappeso dilagante, ma personalmente, per esperienza quotidiano, gli italiani che incontro sono raramente sovrappeso.
In realtà, l'impressione che si riceve osservando la gente nei luoghi di lavoro, di ristorazione, di relax (laddove si mangia in compagnia insomma) è un generale disinteresse per le diete alla moda, per l'ultima trovata dimagrante di solito proveniente dall'America, per il menù dimagrante della settimana passato sotto banco dalla collega in ufficio. Il disinteresse è il prodotto della sfiducia verso le diete dimagranti miracolose che farebbero perdere chili e chili in poche settimane. Di per sè, questo disinteresse, se accoppiato con la cura per la qualità della propria alimentazione, indica anche che la maggior parte della gente possiede delle nozioni, anche basilari, sulla corretta alimentazione.
Tutttavia la ricerca di diete e prodotti dimagranti sembra non avere sosta e l'attenzione che i media riservano all'argomento dovrà pure avere un pubblico per resistere così a lungo.
L'impressione è che i giovani e le giovani in particolare, siano comunque interessati a trovare la dieta "che funziona", anche provando tra le diete miracolistiche: questo accade probabilmente perchè non hanno ancora sperimentato le ricadute del dopo-dieta.
Allo stesso tempo però, esiste anche una parte del "pubblico" che è interessato a ricevere consigli e dritte per dimagrire e in generale mangiare correttamente, ma che ha raggiunto un buon livello di conoscenze, tale da permettere di distinguere la bufala dalla vera innovazione dietistica, consapevole di dover prestare un'attenzione continua a quello che mangia. Questo stesso pubblico si sente pronto anche a sfruttare l'alto livello tecnologico che hanno ormai raggiunto i prodotti dimagranti immessi sul mercato. Prodotti che sempre più spesso riescono a combinare efficacia e sicurezza, con un minimo rischio di effetti collaterali.
Ecco perché c'è sempre più gente interessata a tenersi aggiornata su alimentazione e diete dimagranti, ma c'è sempre meno gente si definisce "a dieta".

lunedì 29 settembre 2008

I classici delle diete: la dieta Atkins


La dieta Atkins è davvero un classicone delle diete dimagranti, tanto da possedere una lunga storia di successo, disgrazia e rivalutazione (recente) presso il grande pubblico. La dieta Atkins è sempre stata molto popolare negli USA, dove è nata e dove ha sempre mantenuto un folto numero di seguaci: si sa che agli americani le diete a base di bistecca non fanno mai paura! Il principio generale della dieta Atkins in effetti è lo stesso di tutte le diete ad alto contenuto di proteine e basso contenuto di carboidrati: l'organismo per funzionare brucia prima zuccheri e carboidrati e quando questi finiscono, inizia a intaccare le riserve di grasso (ciccia). Se gli togliamo i carboidrati, indovinate cosa deve fare il vostro organismo? Brucia direttamente i grassi. Ecco perchè il principio della dieta Atkins e di tutte le diete iperproteiche consiste, in termini generali, nel ridurre i carboidrati e nell'aumentare le proteine e, fino ad un certo punto, i grassi.
Proprio per l'abbondanza di proteine e grassi, è stata considerata una dieta piuttosto pericolosa per la salute, soprattutto per l'aumento del colesterolo, ma è stata proprio recentemente rivalutata alcuni studi condotti negli Stati Uniti che sembrano dimostrare il contrario, cioè che chi pratica tale regime alimentare ha un più alto livello di HDL, il colesterolo "buono"... mah! Diciamo che diversi studi certificano che anche una dieta più proteica e con pochi carboidrati, ma molto equilibrata, garantisce buona salute tanto quanto la dieta mediterranea.
Certamente la dieta iperproteica non è consigliabile come regime alimentare quotidiano e definitivo, perchè lo sbilanciamento dei gruppi alimentari, è evidente. Tra l'altro è una dieta difficile da seguire per lunghi periodi in Italia, tra pasta, pizza, pane, cornetti... ma non c'è dubbio che, se c'è bisogno di dimagrire velocemente perdendo pochi chili in breve tempo, la dieta Atkins è una soluzione efficace.
In pratica la dieta Atkins richiede di ridurre i carboidrati ad una quantità minima, il resto del regime si compone di alimenti proteici (carni bianche e rosse, pesce, legumi), verdura (con esclusione delle patate) e frutta in quantità moderata, con particolare attenzione per la frutta zuccherina come banana, uva, fichi... I carboidrati vengono ridotti a 20-40 g al giorno in diverse fasi. Per un menù tipo è possibile consultare i libri dedicati alla dieta che sono numerosi grazie al lontano successo della Atkins. In ogni caso è bene non prolungare la dieta oltre le due settimane, soprattutto nella sua forma più integralista, perchè dopo un po' l'organismo comincia a bruciare anche le proteine producendo scorie dannose che si riversano nel sangue (chetosi).

venerdì 26 settembre 2008

Come dimagrire? Soddisfa tutte le voglie


L'unico modo per liberarsi di una tentazione è... cedervi.
Lo diceva Oscar Wilde che di tentazioni se ne intendeva... e anche di cedimenti.
Quante volte le tentazioni fanno cedere la vostra buona volontà e i vostri buoni propositi? E dopo il cedimento, come reagite? Purtroppo per la maggior parte delle persone, cedere alle tentazioni alimentari significa la fine della dieta, soprattutto per quelle personalità che interpretano la dieta in maniera molto severa: o tutto o niente! Per altre, più accomodanti, la tentazione viene proprio per essere soddisfatta e la scusa buona per giustificarla segue a ruota, in una lunga spirale di tentazioni e giustificazioni. In entrambi i casi però il risultato è il fallimento della dieta dimagrante. Che fare allora?
Il consiglio di Oscar Wilde in realtà è molto più saggio e molto meno provocatorio di quanto potrebbe sembrare.
Vi sembra di morire se non date un morso a quel pezzo di cioccolato? E allora dateglielo!
Volete rubare una patatina al collega che mangia da McDonalds? E rubategliela!
No, non siamo impazziti. Soddisfare le voglie spezza la tensione della dieta dimagrante, aiuta a mantenere alto il tono dell'umore ed evita di scatenare un circuito di autopunizione che rischia anche di portare a un problema alimentare più serio.
E la dieta dimagrante? Non ne risentirà se metterete dei limiti ai vostri goduriosi cedimenti alimentari.
3 regole per trasformare il vizio in virtù:
- limitate il vostro sgarro a una piccola porzione, decidete prima quanto grande e ritenetevi soddisfatti poi.
- rimandate a dopo: se vi viene la voglia rimandate a più tardi (magari alla prima pausa disponibile). Nel frattempo la voglia potrebbe sparire e se non sparisce per lo meno lo sgarro sarà uno solo e non uno sgarro dopo l'altro.
- non sostituite il cibo delle vostre brame con qualche alternativa 0 grassi 0 zuccheri 0 gusto 0 soddisfazione, a meno che il vostro cervello sia facilmente impressionabile.

Se i trucchi non funzionano significa che non funzionano: una carota non è una barretta kinder, per quanto fortemente lo desideriate. Perciò, invece di mangiare l'equivalente calorico di un cioccolatino.... in carote, scegliete il cioccolatino, ma che sia uno e basta.

lunedì 22 settembre 2008

Dieta dell'uva per dimagrire: disintossicante e depurativa























I nostri nonni usavano fare la "cura dell'uva", quando la stagione autunnale portava abbondanza di grappoli verdi e rossi. Da cura tradizionale la dieta dell'uva si è trasformata in una vera e propria terapia disintossicante, la àmpeloterapia (da "àmpelos", uva in greco): un vero e proprio digiuno da qualsiasi cibo che non sia l'uva matura. Ovviamente si tratta di una terapia da svolgersi sotto controllo medico e solo per alcuni giorni. Viene tuttora praticata in diversi centri benessere e beauty farm che permettono il soggiorno ai clienti durante la terapia. Ve lo consigliamo se sentite davvero il bisogno di una terapia purificante d'urto e di uno stacco netto rispetto alle abitudini di tutti i giorni. Per chi invece rimane a casa e vuole giovarsi delle proprietà disintossicanti dell'uva all'interno di una dieta dimagrante, consigliamo di integrare l'uva nella dieta dimagrante prescelta, o ancora meglio, prescritta dal dietologo. L'uva, che contiene molta acqua, aiuta a combattere la ritenzione idrica e la dieta dell'uva può essere un'alternativa alla dieta del minestrone per chi non gradisce troppo le verdure.
L'uva apporta circa 60 kilocalorie per 100 g. Questo significa che potete sostituire lo snack di metà mattina o di meta pomeriggio con un grappolo piccolo di uva, introducendo così 100-150 kcal per spuntino. Ideale è anche consumare l'uva al mattino per la colazione, esattamente a digiuno, prima di prendere il caffè o cappuccino, insieme ad un bicchiere di acqua non fredda.
Tenete presente che l'uva ha un effetto leggermente lassativo, grazie alla minima quantità di acido tartarico che contiene, perciò risulta utile per combattere la stipsi periodica o ripetuta come nei casi di colon irritabile. Per lo stesso motivo attenzione alle grandi mangiate di uva, potrebbero avere effetti inaspettati!

giovedì 18 settembre 2008

4 consigli furbi per dimagrire

Lunga esperienza e buon senso nella conduzione di diete dimagranti, portano ai seguenti consigli per dimagrire:

Consiglio per dimagrire numero 1: Mangiare almeno 1.200 calorie al giorno. Scendere sotto questo livello di calorie è pericoloso perchè l'organismo potrebbe attuare una strategia di auto-conservazione, come se si trovasse in stato di pericolo. Il metabolismo potrebbe rallentare, così come il ritmo a cui dimagrite.

Consiglio per dimagrire numero 2: Non perdere più di mezzo chilo a settimana. Come nel precedente consiglio cali di peso ingenti e repentino possono spostare il vostro metabolismo sulla modalità "carestia in arrivo", oltre al fatto che la perdita veloce di liquidi e volumi di massa corporea possono danneggiare l'elasticità della vostra pelle.

Consiglio per dimagrire numero 3: Tenete un diario della dieta. Segnate quello che mangiate e bevete: si tratta di un modo semplice per prendere coscienza degli errori alimentari che compiamo in maniera automatica, senza esserne consapevoli.

Consiglio per dimagrire numero 4: Ricordate che perdere peso non significa necessariamente, e soltanto, mangiare di meno: lo stesso effetto si ottiene consumando più calorie. Se seguite una dieta dimagrante già al limite minimo delle calorie (Consiglio per dimagrire numero 1), cercate un modo per consumare più calorie invece di diminuirle ulteriormente.

Consiglio per dimagrire numero 5: Comprare una bilancia come sopra per riderci un po' su.

martedì 16 settembre 2008

Dieta per il cervello: zucchero per la mente

Non mangiare le caramelle, diceva la mamma. Non mangiare cibi ad alto contenuto di zucchero, dicono i guru delle diete dimagranti: mangiate carboidrati complessi e frutta, meglio se integrali, con alto contenuto di fibre che vi daranno sazietà per lungo tempo fino all'ora del successivo pasto. Personalmente ho cercato di seguire questo consiglio per cercare di risolvere il calo di zuccheri che mi coglie a metà mattina o metà pomeriggio e ho ottenuto come risultato soltanto un aumento di calorie nella mia dieta senza nessun miglioramento: per ottenere un effetto sensibile, era necessario mangiare molto più di una fetta di mela. Perciò, o mangiavo troppo scombinando tutta la mia dieta giornaliera, o arrivavo a pranzo o a cena completamente "fuori di testa": davvero, si tratta di mancanza di lucidità a livello mentale. Voglio precisare che faccio un lavoro intellettuale e sedentario, e che la mia fame tra i pasti non è un buco allo stomaco, ma un calo di zuccheri (ipoglicemia); in pratica, se vi brontola lo stomaco e vi sentite stanchi significa che il vostro organismo nel complesso "ha fame" (avete faticato e consumato calorie, oppure avevate mangiato troppo poco), se invece vi sentite la "testa nel pallone", siete poco lucidi e concentrati e di cattivo umore, allora avete un calo di zuccheri che influenza il vostro cervello, ma senza che questo si traduca in vera "fame". Personalmente sono riuscita a risolvere i miei cali di zuccheri soltanto assumendo una bevanda con un po' di zucchero o altri cibi con un certo contenuto di zuccheri. Certo non è l'ideale secondo i guru della dieta ma ditemi, è meglio una mela da 100 kcal che non ottiene risultato sull'ipoglicemia o un cucchiaino di zucchero nel caffè (20 kcal) che risolve il problema e mi permette di A) continuare a lavorare senza attaccare fisicamente qualche malcapitato collega B) di arrivare a pranzo o cena senza la sensazione di stare per svenire. Naturalmente preciso che io ho una particolare sensibilità alle condizioni di ipoglicemia, di cui avverto subito i sintomi.

Ebbene finalmente una ricerca americana ha confermato che il lavoro intellettuale provoca scompensi molto evidenti nel livello di glucosio del sangue: il cervello infatti funziona a glucosio (zucchero semplice) e abbassa velocemente il livello di zucchero nel sangue (ipoglicemia), mentre i muscoli possono usufruire anche di zuccheri complessi (carboidrati) e poi di grassi. Il cervello dei grassi non se ne fa proprio niente (purtroppo, altrimenti io sarei magrissima!). Gli studiosi americani hanno verificato che i sedentari che aveva svolto lavoro intellettuale consumava nel pasto successivo almeno 200-300 calorie, rispetto a chi non aveva svolto attività mentali impegnative. Questo non significa che avevano consumato quelle calorie nell'attività mentale, anzi il dispendio energetico è minimo, ma significa che l'organismo pensava di dover recuperare un equivalente livello di zuccheri.
Che fare allora se soffrite dello stesso problema?
Io consiglio di sorseggiare un succo di frutta o un caffè/tè zuccherato, ma moderatamente zuccherato e sempre poco per volta, così da non avere un picco di zuccheri che lì per lì vi rende euforici, ma quando si riabbassa lo fa velocemente e vi fa ricadere nell'ipoglicemia. E' possibili anche utilizzare le barrette energetiche create appositamente per dare sollievo con un minimo introito calorico.
Anche fare una passeggiata o comunque muoversi, anche brevemente all'interno dell'ufficio, riesce a riequilibrare i livelli di glucosio perchè riattiva il metabolismo e ristabilisce un livello di glucosio normale nel sangue. Ovviamente non sempre è possibile in ufficio!

domenica 14 settembre 2008

Dimagrire velocemente? Ecco perchè con le diete si ingrassa

Chi inizia a fare diete, non smette più di essere a dieta. Questa "regola" viene verificata sempre più spesso dagli studi sulla popolazione occidentale e potete verificarla voi stessi se siete alla ricerca di una nuova dieta che si ancora più efficaci, ancora più veloce, e via con la dieta del minestrone e con la dieta del panino... ma dopo un po' nessuna dieta funziona più!
Il motivo per cui non riuscite a dimagrire con una dieta è molto probabilmente legato al fatto che siete a dieta! La dieta soprattutto se drastica induce il metabolismo a rallentare, consumando sempre meno calorie e arrestando così l'effetto dimagrante della dieta stessa: se si prolunga una dieta ferocemente ipocalorica poi, l'organismo in difficoltà comincia a consumare anche il tessuto muscolare e non perderà facilmente questa abitudine, anche quando la dieta sarà finita. Si entra così in un circolo vizioso dove la semplice dieta ipocalorica non basta più per dimagrire, e bisogna cercare una dieta sempre più estrema, magari con l'aiuto di prodotti dimagranti (e persino di anfetamine per dimagrire)

Se si escludono le persone che possiedono disfunzioni metaboliche particolari (da accertarsi attraverso controlli medici specifici), il sovrappeso delle persone che sono "sempre a dieta" non è legato al fatto di seguire una dieta sbagliata, ma più spesso alla grande sedentarietà che caratterizza le nostre vite. Se perciò, in tutta onestà, non vi sentite dei gran mangioni e non sapete più dove tagliare le supposte "calorie di troppo", sospendete per un po' la ricerca infinita della dieta dimagrante veloce e infallibile, perchè un po' di attenzione in più ad altri aspetti della vostra routine quotidiana potrebbe portarvi molto più successo nella vostra lotta ai chili di troppo.

Ecco come trovare i trucchi per dimagrire velocemente senza dieta e senza ricadute.

1) Sospendete per qualche giorno i vostri calcoli mentali su quante calorie vi apporta il cucchiaino di zucchero che mettete nel vostro caffé quotidiano. Cercate invece di essere presenti a voi stessi, rispetto al vostro comportamento quotidiano e aguzzate ingegno e fantasia per capire dove e come potete fare più "movimento".

2) Le scale... Nel vostro mondo esistono solo quelle mobili? Magari c'è anche l'alternativa classica, solo che non la sfruttate (oppure la sfruttate come la ragazza nella foto). Inoltre anche le scale mobili si possono salire, se non c'è coda.

3)Siete pendolari e vi spostate per un'ora intera per arrivare il lavoro... il problema è che vi spostate dal sedile della vostra macchina al sedile del treno fino al sedile della metropolitana per arrivare finalmente alla sedia del vostro posto in ufficio. Ci sono un po' troppe sedute coinvolte! Che fare? Passeggiare tra un cambio e l'altro, in attesa del vostro treno, oppure fare il viaggio in piedi (se non si superano i 10-15 minuti).

Sembrano piccole cose, perchè in effetti sono piccole cose, ma vi aiutano a spendere quelle 100-200 calorie in più al giorno che non potete eliminare, a costo di carenze alimentari gravi!
Naturalmente tutto sarebbe più efficace scegliendo un corso in palestra! Ma immaginiamo che se non ci avete pensato, forse è perchè non avete abbastanza tempo libero per seguirlo.

martedì 9 settembre 2008

Trucchi per dimagrire senza perdere un chilo

Trucchi per dimagrire senza perdere un chilo? Che significa?
Significa che è possibile sembrare più magre senza dimagrire, bastano alcuni accorgimenti.

Trucco 1: Biancheria furba.
Scegliete biancheria che segue le forme del vostro corpo, magari fasciandole, ma senza constringerle! Altrimenti i chili di troppo sbucheranno fuori dagli orli degli slip e dei reggiseni con un simpatico effetto muffin, cioè come la parte superiore dei muffin che esplode in alto. La microfibra di solito è il tessuto ideale, scegliendo la taglia giusta naturalmente.

Trucco 2: Tacchi alti!
Eh, si altezza è mezza bellezza. 5-6 centimetri slanciano la figura e non solo, costringono i muscoli delle vostre gambe, dei glutei e della parete addominale a tendersi e a tonificarsi. Pericolosi? Se il tacco è largo e la scarpa di buona qualità non c'è nulla da temere.

Trucco 3: State dritti!
Stare dritti, o comunque non ingobbiti e raggomilati vi farà sembrare più alti e, senza che ve ne accorgiate, tonificherà tutta la vostra muscolatura. Il miglior modo per raddrizzarsi in maniera naturale è immaginare che c'è un filo che parte dal centro della vostra testa e viene teso verso l'alto...

Trucco 4:Scegli il nero!
Non è un luogo comune: il nero e i colori scuri snelliscono, soprattutto se si sceglie un look monocromatico. Non siete obbligati a diventare dei dark! Colori scuri possono essere il verde bosco, blu notte, il bordeaux, marrone... tutti colori tra l'altro di gran moda per il prossimo inverno.

Trucco 5: Il taglio è tutto!
E' importante scegliere la taglia giusta, ma se non siete un elfo, dovete accettare che alcuni modelli e alcuni tagli non potranno mai donare alla vostra figura. Pantaloni a sigaretta o pinocchietti donano solo a gambe sottili, ma invece pantaloni svasati o stile palazzo stanno bene a tutti. Fatevi aiutare dalle amiche con l'occhio buono!

lunedì 8 settembre 2008

Dieta liquida, disintossicante e depurativa

Sapete perché la strategia del beverone ha tanto successo all'interno delle diete dimagranti? Perchè i frullati e i centrifugati favoriscono la depurazione dell'organismo attraverso la perdita di liquidi fin dai primi giorni e la drastica riduzione di calorie e, in particolare di carboidrati (con la quasi totale assenza di grassi negli alimenti usati per i frullati). Gli effetti sono immediati, come per la dieta del minestrone. Un weekend dedicato alla dieta liquida può avere così un effetto altamente depurativo, eliminando scorie e tossine accumulate durante la settimana attraverso abitudini alimentari non proprio salutari, stress, sedentarietà. La dieta liquida è ideale anche per combattere la cellulite.
Raccomandiamo però di non prolungare la dieta liquida disintossicante per più di due-tre giorni, a meno che siate seguiti direttamente dal vostro medico o dal dietologo. E' inevitabile che i frullati, i passati di verdura, le spremute fatte in casa non possano sostituire dei pasti completi per molti giorni: non è possibile infatti frullare alimenti ad alto contenuto di carboidrati (cereali) e di proteine (carne, pesce), a meno che non abbiate gusti veramente incredibili! E naturalmente consigliamo di accompagnare almeno i due pasti principali (pranzo e cena) con un piatto ad alto contenuto di proteine, come una bresaola magra con contorno di verdure oppure un petto di pollo all griglia o del pesce magro al forno. Per ottenere il massimo dalla dieta liquida disintossicante, è importante consumare centrifugati e frullati subito dopo averli preparati: purtroppo tenerli in frigorifero non è sufficiente a salvaguardare il prezioso patrimonio di vitamine; il contatto con l'aria e con la luce modifica subito alcune vitamine, in particolare la vitamina C. Per aumentare gli effetti disintossicanti della dieta liquida pote concludere la vostra giornata depurativa con una tisana a base di tarassaco o betulla, oppure un mix di erbe depurative consigliate dal vostro erborista.

sabato 6 settembre 2008

Banana, dieta e fantasia... la dieta del buonumore

Chi ha paura della banana?
Diciamo la verità... la banana, tra tutti i frutti, non ha una grande reputazione dal punto di vista delle diete dimagranti. E' certamente, insieme a poche altre varietà di frutta, sconsigliata per le diete più severe: avrete sentito dire da tutti i dietologi che, anche quando si è a dieta, e soprattutto quando si sta a dieta, si può e si deve consumare molta frutta che fa bene e apporta poche calorie... eccetto la banana! Ma cosa ha di tanto malefico la musa paradisiaca? No, non siamo impazziti: "musa paradisiaca" è il nome scientifico, latino, della banana e si vede che doveva avere fatto colpo da subito ai suoi primi scopritori! Comunque, l'unico "difetto" della nostra banana è il fatto di avere un apporto calorico un po' più alto rispetto alla maggior parte degli altri frutti. Per esempio 100 g di mela (circa mezza mela) apportano 50 kcal, e la maggior parte della frutta apporta tra le 30-50 kcal per 100 g; davvero poco rispetto ad altre categorie alimentari! La banana invece apporta circa 90 kcal per 100 g, decisamente più degli altri frutti, ma sempre meno di un qualsiasi snack preconfezionato (controllate sulla confezione le informazioni nutrizionali e verificherete!). E a dispetto di un contenuto calorico un po' superiore a quello di una mela e di una arancia, la banana possiede contiene elementi utili per mantenere alto l'umore: un maggiore contenuto di zuccheri che mantengono la lucidità del vostro cervello, potassio e magnesio per la tonicità dei muscoli e combattere i cali di pressione e la sensazione di debolezza. Ecco perché inserire una banana al giorno nella propria dieta, anche quando si tratta di una dieta dimagrante, è un'ottima soluzione soprattutto se siete tra coloro che soffrono molto il calo di umore e la sensazione di "leggera depressione" che tutte le diete dimagranti comportano, soprattutto nei primi giorni di dieta. Insomma, scusate il gioco di parole, ma la banana "tira su" e quelle poche calorie in più potranno allungare di qualche giorno la dieta, ma vi aiuteranno a non abbandonare i buoni propositi dopo pochi giorni.