martedì 17 marzo 2009

Giorno e notte con Fuco Pure: funziona?



















Giorno e notte, giorno e notte, 24 ore... quante volte avete sentito questa orrenda musichetta per radio o sulle televisioni locali? Giorno e Notte con Fuco Pure è uno degli "aiutini dimagranti" più famosi e più longevi sul mercato italiano. 
Giorno e Notte contiene estratti di erbe che aiutano il metabolismo dei grassi e ne rallentano l'assorbimento; in particolare il Fuco Pure è il nome "commerciale" della fucoxantina, una sostanza estratta dall'alaga giapponese wakame, che ha dimostrato di favorire la produzione di proteine in grado di velocizzare il consumo dei grassi. 
Al di là del grave danno culturale apportato dal jingle Giorno e Notte, questo prodotto funziona o non funziona, fa male o non fa male? 
Bisogna dire a favore del prodotto che Giorno e Notte è presente sul mercato italiano da tantissimi anni (nella formula e nel noome originario non c'era il Fuco Pure) e, a differenza di molti altri prodotti, non ha mai destato sospetti di pericoli per la salute e l'informazione alla clientela è sempre stata erogata correttamente, anche chiassosamente, ma senza comunicazioni infondate. A favore di Giorno e Notte troviamo anche il fatto che i suoi ingredienti sono ben conosciuti e sperimentati, e non destano timori. L'unico reale pericolo è l'eccessivo rilassamento di chi assume il prodotto pensandolo come alternativa ad un vero regime dimagrante: come specificato dai produttori stessi è necessario associare una dieta equilibrata e una moderata attività fisica. Dalle testimonianze trovate su web, la sensazione è che possa essere un coadiuvante utile per la perdita di peso, ma solo se inserito all'interno di un regime dimagrante.

venerdì 13 marzo 2009

L'indice glicemico - Conclusioni

Come spiegato nell'ultimo contributo sull'indice glicemico,  le diete che si basano sull'indice glicemico (dieta Zona, dieta Montignac) prevedono in sintesi di preferire gli alimenti poveri di carboidrati che evitano i picchi di glicemia e i picchi di produzione di insulina,  che come indicato nella dieta Montignac sono i responsabili del sovrappeso. I critici della dieta Montignac sostengono che si tratta dell'ennesima versione della dieta iper-proteica, che eliminando e demonizzando i carboidrati si finisce per ridurre drasticamente l'apporto calorico e non soltanto "i picchi glicemici". Questo accade perchè, anche se non si contano le calorie e le quantità, gli alimenti con basso indice glicemico sono anche, nella maggior parte dei casi, gli alimenti con un più basso contenuto calorico. Unica eccezione sono gli alimenti con alto contenuto di grassi, e, sorpresa sorpresa, la dieta Montignac raccomanda di limitare proprio i grassi, nonostante il loro basso indice glicemico. 
Insomma, la dieta Montignac non sarebbe altro che la classica dieta iper-proteica che demonizza i carboidrati, nascondeli questa volta sotto l'etichetta "alimenti ad alto indice glicemico". 


mercoledì 11 marzo 2009

L'indice glicemico: la dieta Zona e la dieta Montignac

La dieta elaborata da Michel Montignac si basa sull'idea che il sovrappeso è il risultato di un'eccessiva produzione di insulina.
L’insulina regola la quantità di zuccheri nel sangue (glicemia). Quando il livello di zuccheri in circolazione sale, il pancreas secerne insulina per mantenere la glicemia al giusto grado: troppi zuccheri nel sangue infatti comportano una situazione problematica per l'organismo (iperglicemia). Tanto maggiore è la quantità di zuccheri introdotti, tanto maggiore sarà la quantità di insulina che dovrà essere prodotta dal pancreas. Secondo Montignac questo picco di insulina altera alcuni meccanismi metabolici (litogenesi), che portano l’organismo a "immagazzinare" i grassi.  Obiettivo della dieta Montignac è perciò evitare i picchi di insulina nel sangue; per questo 
Montignac non considera i suoi consigli una vera dieta: non ci conteggi di calorie, pesature, limiti di quantità... perchè non importa "quanto si mangia", ma "cosa si mangia": ovviamente si possono mangiare gli alimenti dall'indice glicemico basso, in modo da mantenere i livelli di insulina nei giusti valori. Vanno invece aboliti i cibi con indice glicemico alto. Sorpresa, sorpresa: gli alimenti con alto indice glicemico corrispondono ai carboidrati: derivati dei cereali come pane, pasta, patate, riso e zuccheri. Invece gli alimenti con indice glicemico basso troviamo tutti gli alimenti proteici (carne, pesce, soia), ma anche gli alimenti grassi! Perché spesso contengono pochi carboidrati e zuccheri. 


lunedì 9 marzo 2009

L'indice glicemico questo sconosciuto - Parte 3




























Come spiegato nelle puntate precedenti, l'indice glicemico di un alimento dà una misura della velocità con la quale gli zuccheri di quell'alimento vengono assorbiti dal sistema digerente e messi in circolo nel sangue. L'indice glicemico perciò non indica le "calorie" di un cibo, tanto meno può indicare se un alimento è buono o cattivo dal punto di vista dietetico. Per esempio, i grassi da cucina  (olio, burro) hanno un indice glicemico basso, perché non contengono zuccheri, ma appunto... grassi. Il latte intero ha un indice glicemico più basso del latte scremato, perchè contiene più grassi; tuttavia 100 g di latte intero hanno sicuramente più calorie di 100 g di latte scremato.
Un altro elemento da notare sono i valori molto ampi che l'indice glicemico può mostrare per uno stesso tipo di alimento: una pera può avere indici glicemici molto diversi, in base alla varietà, al grado di maturazione (più è matura, più è dolce, più alto è l'indice glicemico). E' molto importante chiarire questo punto: gli alimenti con alto indice glicemico non  "fanno ingrassare" in maniera diretta, come sembrerebbe dall'informazione più superficiale che è stata rielaborata a partire dalle ultime diete dimagranti in voga.
Nel prossimo articolo parleremo in fatti di come l'indice glicemico viene impiegato nella dieta Montignac e nelle ultime diete dimagranti più famose.

venerdì 6 marzo 2009

L'indice glicemico, questo sconosciuto - Parte 2



















Come dicevamo nella prima puntata, continuamo a scoprire gli arcani misteri dell'indice glicemico. 
Avevamo definito l'indice glicemico come un valore relativo a un punto di riferimento stabilito a priori dai nutrizionisti: il punto di riferimento è la velocità di innalzamento della glicemia provocata dallo zucchero nella sua forma più semplice, il glucosio. Al glucosio viene attribuito il valore di 100.
In pratica se un alimento possiede un indice glicemico di 50, vuol dire che l'alimento fa alzare la glicemia con una velocità che è la metà di quella del glucosio. 
Come si fa a calcolare l'indice glicemico di un alimento?
L'indice glicemico viene calcolato attraverso test sperimentali, facendo assumere ad un soggetto 100 g di un certo alimento e misurando poi l'innalzamento della glicemia (concentrazione degli zuccheri nel sangue). Gli indici glicemici dei principali alimenti vengono poi riportati in tabelle. E' importante sapere qual è il punto di riferimento delle tabelle degli indici glicemici. Esistono infatti tabelle diverse,  dove l'alimento di riferimento non è il glucosio, ma il pane bianco, un alimento usato nella vita reale, a differenza del glucosio, che viene usato solo per studi scientifici. Quando parliamo di glucosio infatti non stiamo parlando dello zucchero bianco comunemente utilizzato in cucina, ma ad un composto raffinato utilizzato in ambito medico e per alcune preparazioni speciali di pasticceria. Qui è possibile trovare una tabella con riferimento al pane bianco e senza legami con diete dimagranti sponsorizzate (il sito è dedicato ai diabetici per i quali l'indice glicemico ha una notevole importanza per gestire meglio i picchi glicemici).
Nella prossima puntata analizziamo la tabella per vedere quali suggerimenti ci dà...

mercoledì 4 marzo 2009

L'indice glicemico degli alimenti - Parte 1






























L'indice glicemico: questo sconosciuto... Chi si muove nel mondo delle diete dimagranti per passione (?) o per bisogno, avrà sicuramente sentito parlare dell'indice glicemico moltissime volte: mangia questo invece che quello perchè ha un indice glicemico basso, bisogna eliminare gli alimenti ad alto indice glicemico...  L'indice glicemico è praticamente il protagonista dell'ultima dieta-fenomeno che ha attraversato l'Atlantico, la dieta a Zona, ma c'è persino una dieta detta dell'indice glicemico (o dieta Montignac, dal nome dell'inventore), ma l'indice glicemico è entrato a far parte delle versioni aggiornate delle classiche diete proteiche: la dieta Atkins, la South Beach... Ma che cosa è? Ce l'hanno solo alcuni alimenti?
Spiegare cosa è l'indice glicemico, come agisce e cosa c'entra con le diete dimagranti non è semplicissimo. Perciò spiegheremo i misteri dell'indice glicemico nell'arco di 3 post.
L'indice glicemico di un certo alimento indica la velocità con cui aumenta la concentrazione di zuccheri nel sangue dopo avere mangiato 50 g di quell'alimento. L'indice glicemico non è un valore assoluto, ma un valore percentuale, espresso in rapporto alla velocità di aumento della concentrazione di zuccheri dopo avere asssunto 50g di zucchero "puro". Capito niente? Seguiteci al prossimo post che verrà pubblicato venerdì! Oppure iscrivetevi al feed RSS o al servizio di post via email.

lunedì 2 marzo 2009

Xenical per dimagrire? Attenzione alla prescrizione

Recentemente è stato pubblicato il risultato di uno studio condotto su un gruppo di persone che avevano seguito un regime dimagrante con il supporto del farmaco Xenical. Durante la cura a base di Xenical si raccomanda di non superare il 30% di grassi nella dieta quotidiana: una percentuale superiore infatti potrebbe favorire alcuni problemi intestinali (diarrea). Questa situazione dovrebbe, involontariamente, aiutare i pazienti a costruire una routine alimentare più equilibrata e salutare, pena una serie di imbarazzanti viaggi al bagno!
Lo studio ha però dimostrato che, a distanza di due anni dalla conclusione del regime dimagrante con Xenical, la maggior parte dei pazienti non rispettava più questo limite nell'assunzione di grassi. Si rischia perciò di riprendere le cattive abitudini.
Il rischio è più alto per chi utilizza farmaci per dimagrire che hanno un'azione particolarmente potente, come è il caso dello Xenical, che riduce del 30% l'assorbimento dei grassi nell'intestino! Anche se dobbiamo dire che l'effetto psicologico del rischio diarrea ci sembra davvero un potente taglia-grassi!
Xenical può essere prescritto dal dietologo, o essere acquistato nelle farmacie online dove potrete ricevere la prescrizione da un medico che avrà esaminato i dati medici che avrete fornito (età , sovrappeso etc...).