domenica 3 giugno 2007

La dieta dell'Agar-Agar, dimagrire con gusto

Oggi parliamo della "dieta dell'agar-agar", che non è esattamente un regime dietetico con tabelle, porzioni e calorie contate, ma solo un approccio diverso nella preparazione dei vostri menù quotidiani che vi permetterà di sostituire alcuni dei vostri piatti preferiti (anche, e soprattutto, i dessert) con delle versioni light che conservano ed esaltano il gusto degli ingredienti, senza penalizzare il palato. Come è possibile tutto ciò? Grazie all'agar-agar. E che cavolo è l'agar-agar? Ora ve lo spieghiamo. L'agar-agar (o semplicemente agar) è una fibra naturale, ricavata da una specie particolare di alga e viene utilizzata da sempre nella cucina giapponese, di cui è un ingrediente tradizionale, più recentemente è stata utilizzata anche nella cucina occidentale, soprattutto come addensante naturale per dolci al cucchiaio, gelati, budini... L'apporto calorico è praticamente nullo, mentre dal punto di vista nutrizionale, l'agar-agar apporta oligoelementi preziosi. Inoltre è leggermente lassativa, essendo una mucillagine naturale (una fibra) favorisce il transito intestinale e allieva i problemi di stitichezza di cui soffrono quasi tutte le persone che si mettono a dieta. L'agar-agar infatti viene ritenuta quasi un "tonico naturale" in Giappone e impiegata come disintossicante nel periodo primaverile, oltre che per le diete dimagranti. Dove si trova? Nei negozi di prodotti esotici o alimentari specializzati, ma ormai anche nelle catene di supermercati più fornite; si trova in bastoncini o in fiocchi da sciogliere nell'acqua.
Ma come possiamo utilizzarla? Vi segnaliamo queste ricette in italiano, ma cercando con Google potrete trovarne diverse su Internet.
Se capite il francese vi segnaliamo il blog di Clea, una delle più famose food-blogger francesi, gran sacerdotessa dell'agar-agar nel mondo occidentale e autrice di un bellissimo libro dedicato all'agar-agar (costa solo 9 euro, vale la pena di comprarlo su Amazon.fr).
Nella foto, la copertina del libro.

domenica 20 maggio 2007

La dieta del panino, per dimagrire lavorando

La dieta del panino è una soluzione che riesce a coniugare il desiderio (o la necessità) di perdere peso e gli impegni della vita lavorativa di tutti i giorni. In genere la pausa pranzo scorre velocemente, in fila alla mensa aziendale oppure al tavolino del bar dove l'unica possibilità di scelta che ci è concessa è quella tra diversi tipi di panino. Diventiamo così dei forzati della "dieta del panino" lamentandoci della nostra condizione di schiavi del panino imbottito di salse e insaccati: ma per qualcuno la dieta forzata del panino diventa forse una scusa per non provare nemmeno a intraprendere la dieta dimagrante, oppure un alibi per abbandonare la dieta appena intrapresa e rovinata dalla malefica mayonese che infesta il nostro panino.

E' un dato di fatto che ormai pochi di noi hanno la fortuna di poter consumare il pasto di mezzogiorno a casa, scegliendo con attenzione e in totale libertà i cibi, le cotture, i condimenti migliori. Molti bar e tavole calde propongono, oltre ai panini, una vasta selezione di insalate miste che vengono incontro ai clienti perennemente a dieta. Tuttavia, anche se si è a dieta, non si può (e non si dovrebbe) sostituire tutti i giorni il pasto principale con un'insalata. Quanti di voi avvertono il tipico calo di zuccheri delle 4 del pomeriggio dopo un povero pasto a base di insalata? Seguono mal di testa, spossatezza e colpevoli incursioni alla macchinetta delle merendine! Come risolvere il dilemma? La soluzione è sotto i nostri occhi: il panino. La dieta del panino può in effetti diventare una dieta dimagrante a tutti gli effetti, che vi permetterà di perdere peso in un tempo ragionevole, senza perdere la ragione durante la riunione delle 4 con il capo... Chi ha mai detto infatti che il panino fa ingrassare? Un panino è generalmente composto dal pane, che contiene carboidrati utili per evitare le crisi di fame, e dagli insaccati e/o formaggi, con l'aggiunta nelle versioni più moderne di verdure crude o alla griglia.

Per trasformare la vostra dieta del panino in un regime dimagrante dovrete perciò seguire con attenzioni alcuni consigli nella scelta dei componenti del panino. Non è vietato scegliere un panino che contiene insaccati, ma bisogna scegliere gli insaccati meno grassi e con minore contenuto di sodio per evitare la ritenzione idrica, come la bresaola e il prosciutto cotto, e, in misura minore, il prosciutto crudo. E' utile alternare agli insaccati altri cibi proteici molto gustosi e poco calorici, come il roastbeef oppure le carni bianche come il pollo e il tacchino. Anche alcuni formaggi possono entrare ogni tanto nella dieta del panino: la mozzarella, la ricotta e i caprini freschi hanno un contenuto di calorie accettabile per una dieta ipocalorica.
Nella dieta del panino non ci sono limiti per la scelta delle verdure (ovviamente fresche e non sottolio) che dovrebbero costituire la parte più importante dell'imbottitura. Un solo grande divieto: le salse, praticamente sono in grado di far esplodere di calorie il più semplice dei panini! Solo il ketchup si salva perchè composto di pomodoro, aceto e qualche spezia.
Con l'aiuto della fantasia e del vostro barista di fiducia la dieta del panino vi auterà a dimagrire in maniera stabile senza danneggiare le vostre prestazioni lavorative.

Ecco una breve tabella che riassume cosa scegliere e cosa non scegliere per creare la vostra dieta del panino personalizzata:

SI!
pane semplice o integrale
pollo, tacchino e carni bianche in generale
roastbeef magro
uova (non più di uno!)
bresaola, prosciutto cotto, prosciutto crudo
mozzarella, ricotta, caprino
ketchup
verdure crude o cotte (patate escluse)

NO!
pane all'olio, al latte, o condito (con olive, con noci...)
focaccia in sostituzione del pane
insaccati stagionati con alto contenuto di grassi (salame, cotechino, mortadella, coppa)
formaggi stagionati (brie, asiago, parmigiano, taleggio)
tutte le salse a base di olio e uova (maionese, salsa rosa, salsa tartara, salsa verde...)
patate

sabato 12 maggio 2007

Con la dieta del minestrone i liquidi scivolano via

La dieta del minestrone è una delle diete più famose degli ultimi anni perché è efficace... tremendamente efficace!
Iniziamo la nostra presentazione sulla dieta del minestrone premettendo che si tratta di una dieta piuttosto "drastica" che consente realmente una veloce e notevole perdita di peso nell'arco di pochi giorni, in genere una settimana. Tuttavia, la dieta del minestrone non permette di mantenere la perdita di peso per lungo tempo, e non può essere prolungata per più di una settimana perchè l'apporto calorico risulta bassissimo e assolutamente non equilibrato: rischierebbe perciò di compromettere lo stato di salute. Per comprendere i rischi ai quali si sottopone chi "abusa" della dieta del minestrone, vale la pena di raccontarvi come è nato questo particolare regime alimentare.
La dieta del minestrone nasce al Sacred Memorial Hospital di St. Louis, creata da un cardiochirurgo per permettere ai suoi pazienti obesi di raggiungere un peso compatibile con un intervento chirurgico al cuore. Anche per questi soggetti obesi, la dieta del minestrone veniva raccomandata per un periodo massimo di 10 giorni. Ecco perché la dieta del minestrone è adatta soltanto per chi presenta un sovrappeso importante, di almeno 7-8 kg. Chi deve perdere pochi chili infatti rischia di recuperarli subito perché la dieta del minestrone comporta soprattutto una notevole perdita di liquidi iniziale, e questa perdita viene recuperata subito da chi ha solo un leggero sovrappeso.
Come si segue la dieta del minestrone?

Per i primi tre giorni di dieta, i tre pasti principali sono costituiti da frutta (per la colazione), minestrone e verdure cotte o crude (per il pranzo e per la cena). Come si vede vengono eliminati completamente i carboidrati e i grassi, mentre l'apporto proteico è minimo, costituito principalmente dai legumi che si possono aggiungere al minestrone. La ricetta del minestrone originariamente inserito nella dieta è di origine americana e di solito viene descritta dai palati italiani come una brodaglia che puzza di cipolle: si tratta infatti di un brodo vegetale preparato con cipolle, spinaci e altre verdure verdi a foglia larga e pomodori in scatola. Dato che questa ricetta spesso comporta l'abbandono della dieta dopo il primo giorno, vi consigliamo di preparare un classico minestrone all'italiana con carote, zucchine, cipolle, fagiolini, pomodori e altre verdure di stagione: l'importante è non utilizzare patate che hanno un contenuto calorico piuttosto elevato.

Dal quarto giorno di dieta, si possono introdurre latte e yoghurt, dal quinto giorno anche una porzione di carne magra, cotta alla griglia, nei pasti principali e l'ultimo giorno si può aggiungere anche del riso integrale. Non ci sono indicazioni precise dal punto di vista quantitativo visto che l'apporto calorico, dato nei primi 3 giorni solo da frutta e verdura, rimane comunque molto basso.
La dieta del minestrone dà subito risultati evidenti e non potrebbe essere altrimenti visto che non si mangiano pane, pasta e grassi per una settimana. Si può essere tentati di proseguire oltre la prima settimana, ma è assolutamente sconsigliabile a meno che non siate seguiti da un dietologo professionista. L'apporto calorico è così basso che l'organismo comincia a intaccare anche la massa magra, i vostri muscoli si svuotano e i vostri reni si affaticano per eliminare le scorie prodotte. Sì alla dieta del minestrone dunque, ma con giudizio!

giovedì 10 maggio 2007

La dieta dissociata: come funziona?

La dieta dissociata è una delle diete dimagranti più conosciute e più praticate. Si è diffusa a partire dagli anni '90, ma la sua origine risale a molti anni prima. Il suo inventore, il dottor Hay, creò la dieta dissociata (chiamata anche dieta Hay) all'inizio del '900; il dottor Hay sosteneva che gli ambienti digestivi ideali per la digestione dei carboidrati e delle proteine sono completamente diversi. Per questo motivo i cibi ad alto contenuto di carboidrati (riso, pasta, patata, pane) dovrebbero essere consumati separatamente dai cibi ad alto contenuto proteico (carne, pesce, legumi). Frutta e verdura invece possono essere consumate liberamente nella dieta dissociata, in tutti i pasti e in tutte le combinazioni.
Ma è vero che mangiare carboidrati e proteine insieme fa ingrassare? In realtà le affermazioni di Hay non sono mai state provate scientificamente. Mangiare carboidrati e proteine separatamente faciliterà di certo il lavoro dell'apparato digerente durante la digestione, ma alla fine il totale delle calorie assunte giornalmente sarà sempre lo stesso perché la separazione dei cibi non ostacola l'assorbimento dei nutrienti contenuti nei cibi: i ricercatori hanno verificato che gli stessi cibi assunti in maniera dissociata o in maniera "normale" vengono assimilati allo stesso modo fornendo così lo stesso numero di calorie. Ma allora come è possibile che la dieta dissociata sia ancora molto popolare dopo anni di diffusione? La dieta non prevede restrizioni particolari nelle quantità e nei tipi di cibo che possono essere consumati, si mangia quello che si vuole (nei limiti del buon senso di qualsiasi dieta ovviamente!). Tuttavia molte persone hanno trovato e trovano tuttora la dieta dissociata efficace, anche se in genere per dimagrire pochi chili.

Alcuni specialisti suggeriscono che l'efficacia della dieta dissociata abbia un'origine completamente psicologica: essere obbligati a mangiare solo determinati cibi in ogni pasto permette di raggiungere lo stato di sazietà più velocemente. Ci si annoia molto velocemente di un solo cibo e questo inibisce l'appetito; senza rendercene pienamente conto, mangiamo meno di quanto avremmo fatto se avessimo avuto a disposizione tutti i cibi. Così, invece di limitare le porzioni secondo le severe indicazioni del dietologo, la dieta dissociata favorisce un'auto-limitazione delle porzioni. In un certo senso, si dimagrisce mangiando. Alcune persone hanno fatto della dieta dissociata la loro normale dieta quotidiana: questa soluzione però è assolutamente da sconsigliare perché la divisione netta degli alimenti tra i pasti può comportare facilmente delle carenze alimentari sul lungo periodo, a meno che non siate esperti nutrizionisti.

martedì 8 maggio 2007

La dieta personalizzata per dimagrire una volta per tutte

Il sovrappeso può avere diverse cause e una dieta personalizzata è la soluzione ideale per risolvere i problemi di peso. Solo un dietologo può prescrivervi una dieta personalizzata, dopo avervi visitato e avere avuto da voi informazioni riguardo la vostre condizioni di salute, le vostre abtudini (e soprattutto cattive abitudini!) di vita. Se per qualche motivo non potete o non volete rivolgervi di persona ad un dietologo, potete usufruire dei servizi online che vi permettono di ottenere una dieta personalizzata, calibrata rispetto alla vostra particolare condizione fisica, l'importanza del vostro sovrappeso e perfino i vosti gusti alimentari. In questo caso dovete rircordarvi di essere particolarmente precisi e (sinceri!) nel momento in cui segnalerete al servizio i dati relativi alle vostre condizioni fisiche perché verranno utilizzati per preparare un piano dietetico personalizzato per voi. In caso di errori o di dati imprecisi, la dieta personalizzata che vi verrà comunicata non potrà essere corretta per il vostro fabbisogno.

Talvolta questi servizi online vi danno anche la possibilità di scegliere quanti kg perdere e in quanto tempo perderli. Vi consigliamo di diffidare in genere di chi promette ingenti perdite di peso in tempi brevissimi (per esempio 10 kg in un mese...). E' difficile determinare quale dovrebbe essere il calo di peso ideale quando si segue una dieta personalizzata per dimagrire. Il calo infatti è maggiore quanto più il sovrappeso è maggiore, è più veloce se nel contempo si è iniziata a fare attività fisica, ed è in generale più veloce nelle prime settimane di dieta perchè all'inizio si perdono molti liquidi che vengono drenati via rapidamente attraverso la naturale attività dei reni. Generalmente si può dire che non si dovrebbe perdere più di 500 g alla settimana per essere sicuri che il calo di peso rimanga stabile nel corso del tempo. In qualche caso vi viene anche offerta la possibilità di scegliere diversi tipi di dieta personalizzata: dieta a zona, dieta proteica per sportivi, dieta mediterranea... cercate di informarvi bene per scegliere la dieta che può essere più adatta alle vostre esigenze e al vostro stile di vita. Nella sezione Diete potete trovare la descrizione di alcune delle diete più famose degli ultimi anni, con vantaggi, svantaggi, controindicazioni.

Qualche raccomandazione finale. Assicuratevi che il servizio di dieta online che sceglierete per la vostra dieta personalizzata si avvalga di dietologi professionisti: controllate che vengano segnalati i nomi dei medici e il luogo dove questi svolgono normalmente la loro attività. Alcuni servizi mettono a disposizione un numero verde o la possibilità di contattare direttamente un dietologo. Richiedete sempre la dieta personalizzata che vi permette una perdita di peso il più graduale possibile.

giovedì 3 maggio 2007

I rimedi contro la cellulite

La lista dei rimedi anti cellulite pubblicata ogni primavera da tutti i giornali femminili è desolantemente uguale anno dopo anno, eppure la cellulite di milioni di donne permane intatta... che cosa significa? Che i consigli contro la cellulite sono tutti sbagliati o che i rimedi anti cellulite sono tutti giusti ma nessuno li segue? Probabilmente nessuna delle due risposte. Il fatto è che la cellulite è una condizione che si sviluppa per una serie di concause presenti nella stessa persona e per ciascuna persona una delle cause può essere più determinante di altre. Ecco perché i rimedi contro la cellulite sono così numerosi e diversificati ed ecco perché le donne sembrano non riuscire mai a seguire i consigli anticellulite giusti per loro! Tra i tanti rimedi proposti è facile confondersi e scegliere quello che ci sembra più facile. La faccenda va affrontata con razionalità e con molta onestà.

Iniziamo dalla razionalità: la cellulite non è esattamente grasso dovuto a sovrappreso, ma è una condizione che si sviluppa perché i fluidi corporei non circolano facilmente nei tessuti sottocutanei, costituiti principalmente da cellule adipose. Proprio questa è la parola chiave: circolazione. Non dieta. Se non siete in sovrappreso, o avete al massimo 1-2 kg in più rispetto al vostro peso forma, state pur sicure che costringervi alla fame non è il rimedio contro la "vostra" cellulite. Vi ritroverete spolpate, senza tono muscolare, e con la cellulite in bella evidenza! Se siete sicure di non essere in sovrappreso, cancellate la parola dieta dalla lista dei consigli anti cellulite. Naturalmente, è pur vero che quando il sovrappeso c'è, è sicuramente una delle concause della cellulite, perchè la rende più evidente. In questo caso una dieta dimagrante equilibrata e graduale (consigliata dal medico e dal dietologo) ridurrà lo spessore del tessuto adiposo e la cellulite diventerà meno evidente. Il dimagrimento non è però un rimedio anti cellulite definitivo, come dimostra il fatto che la cellulite colpisce anche persone magre.

Se circolazione è la parola chiave, allora massaggio e movimento sono i veri rimedi contro la cellulite, sia per chi è in sovrappreso, sia per chi non lo è. Il movimento riattiva la circolazione e ri-tonifica anche i tessuti adiposi affetti dalla terribile cellulite; i tessuti, grazie anche al lieve massaggio realizzato dalle contrazioni muscolari sottostanti, vengono rivitalizzati e i noduli di cellulite più piccoli e recenti si sciolgono (nel senso che il tessuto non è più duro e consistente al tatto). Purtroppo è vero che talvolta la cellulite, soprattutto quando di vecchia data, resiste anche dopo mesi di palestra. Il massaggio riattiva la circolazione dei liquidi sottocute che verranno poi drenati ed eliminati in maniera naturale attraverso i reni. Tra i rimedi anti cellulite più efficaci, il massaggio più utile per la cellulite è il linfodrenaggio, che viene praticato da massaggiatori esperti. Affidarsi a massaggiatori professionisti è sicuramente utile, ma anche un semplice automassaggio, con movimenti rotatori dal basso verso l'alto, ottiene ottimi risultati se praticato con costanza.
Ricapitolando, i migliori rimedi contro la cellulite sono:
- massaggio sempre
- movimento per la cellulite recente
- dieta solo se siete in sovrappeso

Naturalmente per chi è in sovrappreso il miglioramento della cellulite sarà più evidente man mano che si perderanno i chili di troppo.

Gli elettrostimolatori sciolgono la cellulite

La leggenda dice che gli elettrostimolatori sciolgono la cellulite. E' vero? Sì, se non prendiamo in senso letterale la frase. La cellulite non si può sciogliere dato che non è un blocco di ghiaccio, ma in effetti gli elettrostimolatori smuovono la cellulite attraverso leggeri impulsi elettrici che provocano la contrazione dei fasci muscolari. La cellulite si forma a causa del ristagno di liquidi tra i tessuto sottocutanei, in particolari tra gli spazi intercellulari. La vita sedentaria e la mancanza di movimento (e quindi di contrazioni muscolari) aggravano la cellulite: la soluzione più naturale per eliminare la cellulite rimane perciò l'attività fisica praticata in maniera regolare e per periodi di tempo piuttosto lunghi; infatti è molto più utile un'attività aerobica rispetto a brevi sforzi fisici che non richiedono molte contrazioni muscolari. Le contrazioni infatti riattivano la circolazione del sangue e della linfa nei tessuti interessati dalla cellulite.

Gli elettrostimolatori riducono la cellulite perché riproducono lo stesso fenomeno che si presenta durante la normale attività fisica. Gli elettrodi degli elettrostimolatori vengono applicati in corrispondenza delle fasce muscolari che si vogliono riattivare e inviano un impulso elettrico al nervo motore, provocando la contrazione muscolare. L'uso principale di questi strumenti infatti è raccomandatao soprattutto agli atleti professionisti, a chi si deve sottoporre ad un riabilitazione muscolare (in un programma di fisioterapia riabilitativa), oppure a chi non ha tempo disponibile per andare in palestra e svolgere un programma tonificante per la muscolatura. Bisogna tenere presente perciò che utilizzando l'elettrostimolatore contro la cellulite che ci perseguita, andremo a tonificare anche le fasce muscolari sottostanti al pannicolo adiposo. Le fasce muscolari miglioreranno il loro tono, aiutandoci a modellare un fisico magari poco definito, ma potrebbe anche aumentare leggermente di volume, un fatto da tenere presente se possedete, per costituzione, delle masse muscolari piuttosto importanti.

L'uso degli elettrostimolatori contro la cellulite si è andato facilmente diffondendo per il costo sempre più ridotto di questi apparecchi (i modelli più semplici possono costare anche meno di 50 euro) e per la facilità con cui è possibile procurarsene un esemplare: ormai si trovano in tutti i negozi di elettrodomestici, anche non specializzati, e cercando tra i negozi online non c'è che l'imbarazzo della scelta. Sarà bene precisare che esistono controindicazioni: chi soffre di patologie cardiache (in particolare chi porta pace-maker), gli epilettici, i bambini sotto i 12 anni, non possono utilizzare gli elettrostimolatori. In generale è meglio astenersi dall'uso se non ci trova in perfette condizioni di salute, in caso di dubbio basta consultare il proprio medico di fiducia. Per concludere è bene precisare che gli elettrostimolatori non "guariscono" la cellulite, ovvero il problema si ripresenterà ben presto se non andremo a modificare le cause originarie del problema (vita sedentaria, sovrappreso, fumo); è vero però che lo strumento risulta efficace in quei casi di cellulite o adiposità ostinate, perché di vecchia data, che la dieta e la palestra non riescono a scalfire.

Un'ultima raccomandazione: attenzione a non esagerare nelle prime sedute! L'idea di fare ginnastica senza faticare porta spesso a strafare, e se è vero che non si fatica come in palestra, vi assicuriamo che l'indolenzimento muscolare del giorno dopo è esattamente lo stesso!

lunedì 30 aprile 2007

Come combattere la cellulite

Come combattere la cellulite? Questa è la domanda che si pongono milioni di donne da quando una vita sedentaria e un'alimentazione sacrificata a ritmi sempre più serrati, ha condannato il sesso femminile (e in parte anche quello maschile!) alla convivenza con questo inestetismo. Qualcuno sostiene che è inutile chiedersi come combattere la cellulite perché sarebbe una "condizione naturale", un semplice problema estetico, senza valenza medica. E invece no! Dal punto di vista medico la cellulite non è un semplice inestetismo, come lo definiscono i soliti "bene informati" delle rubriche di salute e bellezza. La cellulite è proprio una malattia: il suo nome medico è pannicolopatia fibro-edematosa e i medici stessi si chiedono come combattere la cellulite. La cellulite è un ispessimento e indurimento dei tessuti sottocutanei dove i liquidi corporei (sangue e linfa) non circolano facilmente e ristagnano così tra gli spazi intercellulari. Esistono diversi stadi e diverse forme di cellulite. Nei casi più gravi e avanzati (cellulite edematosa), le zone affette da cellulite sono perfino dolorose al tatto e la qualità della vita è influenzata negativamente dalla malattia.

Stabilito che la cellulite è una malattia, riprendiamo la nostra domanda iniziale: come combattere la cellulite? Prima di tutto conoscendone le cause e operando su di esse per rimuoverle o per modificarle se ciò è possibile. Purtroppo la cellulite presenta una componente ereditaria: se molte persone della vostra famiglia soffrono di cellulite, significhi che avete una certa familiarità col problema e sarà più difficile combatterlo. Ma non disperiamo perché il problema diventa tale quando entrano in campo cause esterne come: fumo, sovrappreso, stress, ma soprattutto tutto ciò che rallenta la circolazione dei fluidi corporei. Quest'ultimo elemento è sicuramente la causa chiave, mentre fumo, sovrappeso e stress influiscono come cause aggravanti. Non è raro infatti trovare donne affette da cellulite che tuttavia non hanno problemi di sovrappeso e non fumano. La cellulite è provocata da un ristagno dei liquidi nei tessuti, perciò tutto ciò che riattiva la circolazione ci permetterà di combattere la cellulite:
Qualche esempio:

- attività fisica: quella che preferita, basta che sia abbastanza prolungata nel tempo perchè deve appunto riattivare la circolazione (corsa, bicicletta, nuoto, aerobica...)
- cambiare spesso postura ed evitare di rimanere immobili (seduti o in piedi) per lunghi periodi, evitare di accavallare le gambe per molto tempo
- massaggi: massaggio classico, linfodrenaggio, ionoforesi, presso massaggio, massaggio con stimolatori elettrici.

Ecco come combattere la cellulite semplicemente modificando alcune abitudini quotidiane: se svolgete un lavoro d'ufficio, cercate di alzarvi spesso per fare qulache passo, prendete le scale, non restate sedute con le gambe accavallate e portate pantaloni non costrittivi. Se le sedute di massaggio non fanno per voi (poco tempo libero, costi elevati) provate con l'automassaggio quotidiano con una crema specifica, non importa tanto la durata, ma la costanza; potete anche dotarvi di un elettrostimolatore che non costa molto e dà risultati dopo poche applicazioni. E naturalmente ricordate di moderare la vostra dieta, il consumo di alcool e il fumo!

Anfetamine per dimagrire: una scelta pericolosa e illegale

Anfetamine per dimagrire: questa è la soluzione alla quale arriva chi vuole dimagrire, dopo molti falliti tentativi con le diete propagandate dai giornali, sostitutivi del pasto, beveroni miracolosi, attrezzi improbabili. Ma che rischi si corrono assumendo anfetamine per dimagrire? Purtroppo moltissimi. Le anfetamine hanno un effetto anoressizzante, ovvero provocano un calo dell'appetito, ed è questo l'effetto che viene sfruttato per perdere peso e che ha motivato in passato l'uso delle anfetamine per dimagrire. Ma non si tratta dell'unico sintomo e nemmeno del principale: le anfetamine provocano infatti un'accelerazione del ritmo cardiaco e respiratorio e un'alterazione del ritmo sonno-sveglia. L'assunzione provoca una sensazione di energia e benessere che crea l'impressione di non avere bisogno nè di cibo nè di sonno. Presto però, questo senso di onnipotenza si trasforma in un'iperattività che sconfina in un'ansia incontrollabile e che dà luogo talvolta a comportamenti violenti ed episodi di paranoia. L'assunzione frequente di anfetamine comporta il rischio di attacco cardiaco, coma, convulsioni. Purtroppo la cronaca registra periodicamente i decessi di persone che assumevano anfetamine per dimagrire.

Molti obietteranno che gli stessi dietologi spesso prescrivono le anfetamine per dimagrire. In realtà, in Italia non è più legale prescrivere prodotti dimagranti o coadiuvanti per il dimagrimento che contengano anfetamine (come per esempio, "Sendimetrazina", "Fendimetrazina", Fluoxetina", "Clorazetato di potassio"). In passato alcuni dietologi usavano introdurre nella terapia anche dei farmaci che contenevano, tra i vari ingredienti, sostanze del gruppo delle anfetamine. In seguito ad alcuni decessi dovuti all'abuso di anfetamine per dimagrire, la legislazione è stata modificata in senso molto restrittivo. In molti paesi europei tuttavia, è ancora legale e diffusa la prescrizione di anfetamine per dimagrire. Il mercato illegale di queste pastiglie è perciò molto fiorente e molti italiani si recano all'estero per farsele prescrivere, oppure utilizzano il mercato senza confini di Internet. L'assunzione di anfetamine per dimagrire diventa in queste condizioni ancora più pericolosa perché avviene senza la consulenza di un vero medico e secondo una pratica fai-da-te che può rivelarsi addirittura fatale.

Definita chiaramente la pericolosità delle anfetamine per dimagrire (e la loro illegalità), bisogna però precisare che la prescrizione mirata di farmaci o di integratori come coadiuvanti di una dieta dimagrante non è di per sé da condannare. La scelta di inserire dei farmaci nella terapia dimagrante spetta soltanto al dietologo che prenderà la decisione dopo avere valutato le condizioni di salute generale del paziente, la sua anamnesi, l'importanza del suo sovrappeso e gli obbiettivi che il regime dimagrante da intraprendere si pone. Una volta ottenuta la prescrizione, il paziente che desidera dimagrire deve seguire scrupolosamente le indicazioni e la posologia indicate dal dietologo. L'abuso di farmaci, benché prescritti, renderà infatti più probabile le ricadute una volta terminata la dieta e rischia di comportare effetti collaterali pericolosi, che obbligheranno anche all'interruzione della dieta stessa.

L'ipnosi per dimagrire

"Ipnosi per dimagrire? Ci mancava solo questa!" diranno alcuni di voi. Eppure l'utilità dell'ipnosi per dimagrire e per far regredire alcuni comportamenti ossessivo compulsivi è ormai nota e comprovata, anche se è vero che non tutti gli individui sembrano essere sensibili a questo tipo di trattamento. Inoltre il ricorso all'ipnosi per dimagrire dovrebbe essere limitato ai quei casi in cui è accertata un'origine nervosa dei comportamenti che hanno portato ad una cattiva dieta quotidiana e quindi al sovrappeso.

Scegliere l'ipnosi per dimagrire non è perciò la prima opzione da seguire quando si decide di perdere peso: non si tratta infatti di una scorciatoia per risparmiare la fatica di una dieta dimagrante o per dimagrire velocemente in vista della prossima prova bikini. Se il sovrappeso è legato principalmente ad una dieta squilibrata, scegliere l'ipnosi per dimagrire potrebbe non avere gli effetti sperati. Allo stesso modo se il sovrappeso è il risultato di anni e anni di vita sedentaria, intraprendere sedute di ipnosi per dimagrire potrebbe rivelarsi ugualmente inutile. Trattandosi di un intervento di tipo "psicologico", la terapia avrà successo se le cattive abitudine alla base del sovrappreso hanno un'origine psicologica. Se soffrite di fame nervosa per esempio, il cibo costituisce, come il fumo, un canale per scaricare lo stress accumulato oppure per far fronte ad una crisi di ansia: si genera così un circolo vizioso che rende l'individuo dipendente dal cibo (o da alcuni tipi di cibo) per tenere sotto controllo ansia, stress e depressione. L'ipnosi viene utilizzata anche nei casi di disturbi alimentari gravi di origine psicogena, come l'anoressia e la bulimia.

Comunemente la gente ritiene che attraverso l'ipnosi sia possibile ordinare alla nostra mente di non mangiare, o addirittura al nostro corpo di dimagrire. Ma le cose non stanno così: il paziente che sceglie l'ipnosi per dimagrire non è un burattino nelle mani del terapeuta, soprattutto se il terapeuta è un professionista serio. L'ipnosi permette all'evento traumatico che ha generato la relazione di dipendenza dal cibo, di riemergere ad uno stato cosciente della mente: è così possibile rompere la connessione tra stato di ansia/stress e cibo, e ricondizionare attraverso l'ipnosi il rapporto con il cibo secondo uno schema positivo.
Se avete accertato, con l'aiuto del vostro medico ed eventualmente di uno psicoterapeuta, che la vostra "fame eccessiva" o il vostro stimolo a mangiare in maniera incontrollata, è di origine psicologica, potete allora valutare l'uso dell'ipnosi per dimagrire. In questo caso, scegliere l'ipnoterapeuta è importante quanto scegliere il dietologo e lo psicoterapeuta insieme. Tenete presente che non tutti gli psicoterapeuti praticano l'ipnosi e non tutti praticano ai pazienti l'ipnosi per dimagrire. Sarà fondamentale scegliere un'ipnoterapeuta di chiara fama, magari consigliato da un medico di vostra fiducia, ma soprattutto bisognerà armarsi di pazienza: come detto in precedenza, praticare l'ipnosi per dimagrire non è infatti un palliativo rispetto a diete ed esercizio fisico; servono diverse sedute, si possono avere delle ricadute ed è necessario un atteggiamento positivo verso la terapia che si intraprende.

Pasticche per dimagrire: sì o no?

Pigliate 'na pastiglia! Tutti i nostri problemi sembrano ormai poter essere curati da miracolose pasticche: pasticche blu per curare l'amore, pasticche rosa per curare l'umore, e... pasticche per dimagrire. Ma quanto possiamo fidarci delle pasticche per dimagrire pubblicizzate su Internet e su tutti gli altri mezzi di informazione? Dopo un primo periodo di fenomenale successo negli anni 70 e 80, le pasticche per dimagrire sono cadute in disgrazia presso i mass media (giornali, telegiornali) che bollano tutti i prodotti per dimagrire come trappole per i creduloni. I dietologi ormai onnipresenti in tutte le trasmissioni TV ci assicurano che non c'è bisogno di alcun aiuto in formato compressa, servono solo una dieta personalizzata prescritta da un dietologo professionista e tanta buona volontà; sicuramente dietologo e buona volontà servono, ma spesso sono proprio i dietologi a "integrare" la dieta personalizzata con pasticche più o meno naturali, magari a base di erbe, ma che di solito si comprano in farmacia! A chi credere allora?

Naturalmente all'esperienza al dietologo! La demonizzazione delle pasticche per dimagrire è legata infatti a vecchi casi di prodotti ora non più in commercio, quando ancora non esistevano legislazioni specifiche e certe famigerate pasticche per dimagrire, spesso a base di anfetamine, erano disponibili anche senza ricetta medica. L'assuzione e l'abuso di questi farmaci portò anche ad alcuni decessi: ecco perché nelle dichiarazioni ufficiali, di fronte ad un pubblico popolare come quello televisivo, i dietologi si mantengono sulla linea dura e tuonano "niente pasticche per dimagrire"! Ma poi, nel chiuso del loro studio, dopo avere fatto un anamnesi precisa del paziente, aggiungono dei farmaci alla dieta personalizzata, nei casi in cui lo ritengono utile e non pericoloso. Naturalmente sarà scrupolo del dietologo raccomandare il rispetto delle dosi prestabilite.

Ma è pur vero che anche i dietologi sono uomini! Perciò, se siete al vostro primo appuntamento e il vostro nuovo dietologo vi prescrive troppo entusiasticamente le ultime pasticche per dimagrire arrivate sul mercato, controllate su Internet se il farmaco prescritto presenta controindicazioni non segnalate chiaramente, se ha causato danni o forme di dipendenze a qualche persona, cercate anche di scoprire quali sono le componenti e i principi attivi principali e se c'è qualcosa che non vi torna, parlatene con il vostro medico di famiglia prima di iniziare qualsiasi cura.
Se desiderate ottenere un calo di peso moderato (meno di 4 chili) e pensate perciò di poter raggiungere il risultato semplicemente con una dieta più controllata e un po' di esercizio fisico, il consulto del dietologo potrebbe non essere necessario. In questo caso però è assolutamente vietato il fai-da-te con le pasticche per dimagrire! Orientatevi su prodotti erboristici o sugli integratori: il vostro farmacista o il vostro erborista di fiducia potranno consigliarvi prodotti naturali che aiuteranno leggermente il vostro metabolismo sotto stress e allevieranno i sintomi della ritenzione idrica (leggi: cellulite!) che spesso si accompagna al sovrappreso.