mercoledì 28 gennaio 2009

Dormire per dimagrire: la dieta del sonno





















Calorie, bilance, esercizi... quando si programma una dieta dimagrante, anche quella più scrupolosa, anche quella progettata insieme al dietologo, si tengono in considerazione diversi fattori che possono aiutare la perdita di peso, andando a toccare diversi aspetti delle abitudini e della quotidianità del "paziente". Stranamente, un elemento che viene toccato di raro, risulta essere invece fondamentale per assestare la perdita di peso e per aiutare psicologicamente la persona in sovrappeso: dormire. Dormire almeno 7 ore per notte aiuta l'organismo a produrre ormoni che placano il senso della fame, mentre, al contrario la carenza di sonno favorisce l'irrequietezza e il senso di fame (anche per la accresciuta "attività notturna"). Il rischio di scivolare in pericolose crisi di fame nervosa incombe costantemente nelle persone a dieta e si aggrava se non si dorme a sufficienza. 
Non pensate sempre a quanta fame avete, dormiteci sopra.


Photo Credit: Mayr

lunedì 26 gennaio 2009

Pillole dimagranti sotto inchiesta negli Stati Uniti

La Food and Drug Admnistration americana, l'autorità che si occupa di sorvegliare la sicurezza dei farmaci in circolazione negli USA, ha messo sotto inchiesta una lunga serie di farmaci (pillole) utilizzati per coadiuvare le diete dimagranti più intense e severe. Le pillole che contengono i principi attivi sospetti si trovano farmaci legalmente in commercio: nulla a che vedere perciò con pasticche dimagranti di dubbia provenienza o anfetamine usate come dimagranti.
Ovviamente la Food and Drug Administration può intervenire solo sul mercato americano, ma visto che spesso anche le autorità europee e italiane la seguono a ruota, è interessare sapere di quali sostanze si stanno occupando:

- Sibutramina, componente attivo del farmaco per la perdita di peso Meridia. Può provocare svenimenti, attacchi, arresti cardiaci.
- Rimonabant, l'ingrediente attivo del farmaco dimagrante Acomplia, recentemente ritirato anche in Inghilterra perchè sospettato di favorire episodi psicotici in alcuni soggetti
- Fenitoina
- Fenolftaleina, un sospetto carcinogeno
- Bumetamide, un diuretico
Parte dell'attenzione rivolta recentemente a questi prodotti dimagranti è dovuta alla sempre maggiore diffusione di pillole prodotte a basso prezzo in Cina e quindi facilmente disponibili e accessibili per tutte le tasche.

Photo Credit: klynslis

lunedì 19 gennaio 2009

Miti dimagranti: fare esercizio a stomaco vuoto?

Dimagrire è ormai un tema fisso della nostra società e come tutto quello che ossessiona la nostra vita comune, anche 
Alcuni di queste leggende metropolitane sul dimagrimento sono in realtà derivate da alcune "considerazioni" scientifiche
Ecco alcuni "miti dimagranti" in circolazione, vediamo quali sono completamente falsi e quali invece nascondono una verità...

1) Le spezie aumentano la velocità  del metabolismo e perciò aiutano a bruciare più calorie.
Questa è una delle classiche bufale di origine scientifica: è vero che esperimenti hanno dimostrato questa capacità delle spezie, ma la quantità di pepe o di curry che dovreste aggiungere ai vostri cibi per ottenere l'effetto li renderebbe immangiabili.
Balla!

2) Bere acqua fredda aumenta il metabolismo (di nuovo!)
Idem, come sopra. Diverse ricerche hanno dimostrato, come è abbastanza ovvio anche per il buon senso comune, che quando il corpo è freddo, il metabolismo deve accelerare per mantenere la temperatura corporea costante. La differenza apportata da un bicchiere d'acqua fredda è però minima!
Balla!

3) Fare attività fisica prima di mangiare o a stomaco vuoto, fa bruciare più calorie.
Questo mito invece sembra essere confermato. Se si fa attività fisica a stomaco vuoto, il corpo consuma direttamente le riserve di grasso, invece degli zuccheri e dei carboidrati appena assorbiti. Ecco perchè, se fate attività fisica al mattino (magari jogging prima di andare a lavorare) è meglio rimandare la colazione alla fine dell'allenamento, se avete come obiettivo la perdita di peso. Sempre che non abbiate difficoltà a portare a termine la sessione di attività fisica a stomaco vuoto.
Mito confermato!

lunedì 12 gennaio 2009

Pochi carboidrati nella dieta? Poca memoria: gli americani se l'erano dimenticato



Da molti anni tutte le diete di successo negli Stati Uniti appartengono sostanzialmente allo stesso gruppo: le diete low-carb, come dicono gli americani, ovvero a bassissimo contenuto di carboidrati. Niente derivati dei cereali, niente pasta, pane, riso... insomma una dieta impossibile per gli italiani che infatti adottano questi regimi dimagrenti soltanto per brevi periodi. In America invece c'è una percentuale sempre più ampia della popolazione (per lo meno della popolazione preoccupata del proprio peso) che la sceglie come regime quotidiano fisso, e magari lo ha fatto già da anni se non decenni.
Tanto è diffusa questa criminalizzazione dei carboidrati che nell'opinione comune degli americani, riflessa e amplificata da televisione, pubblicità e gossip sulle diete di Hollywood, i carboidrati sono diventati sinonimo di "cibo pericoloso".
Mi sono sempre chiesta, da persona terribilmente sensibile ai cali di glicemia, come si facesse a seguire una dieta così dovendo rimanere lucidi per poter lavorare, studiare, semplicemente vivere. Ogni volta che ho adottato una dieta iperproteica ho sempre avuto difficoltà di concentrazione, mal di testa, addirittura insonnia con bruschi risvegli notturni. Ovviamente questo accadeva perchè il cervello funziona con gli zuccheri (dei carboidrati) e non con le proteine! Mi sono sempre chieste come funzioni il cervello degli americani... Probabilmente compensano con tutte le lattine di bibite gasate che si bevono nel corso della giornata.
Ora però anche la scienza viene a darmi ragione: secondo uno studio americano la dieta Atkins (iperproteica) causa perdite di memoria perchè il cervello non riesce a lavorare bene con il poco zucchero di cui viene fornito.
E allora se avete bisogno del vostro cervello per lavorare (come me), scegliete una strategia per dare da mangiare la vostro cervello senza scombinare la dieta: il mio consiglio lo trovate nella dieta del cervello.

lunedì 5 gennaio 2009

La dieta della banana: forse la spiegazione scientifica

Dopo avere colpito il Giappone, causando una penuria cronica di banane nei supermercati, la dieta della banana infuria anche in Italia. Ne avevamo già parlato qualche tempo fa quando sembrava solo una moda senza fondamenti scientifici, se non il fatto che mangiare banane tutti i giorni finisce per farti passare l'appetito. 
Tuttavia una spiegazione scientifica potrebbe essere arrivata. E' stato notato infatti che le banane sono tra i pochi alimenti a contenere alte quantità di "amidi resistenti", ovvero un tipo di carboidrato complesso che non viene assorbito dall'apparato digerente e non entra in circolazione, e quindi non si accumula poi sottoforma di ciccia. In compenso questi amidi resistenti si gonfiano nello stomaco e danno una sensazione di sazietà che dura a lungo. Potrebbe essere questo il motivo per cui la colazione a base di banane della dieta permette di arrivare a pranzi senza essere presi dai morsi della fame. Questo tipo di amido si trova però anche nella maggior parte dei cereali (riso integrale, orzo in particolare), nei fagioli, nelle patate: per averlo disponibile in questi alimenti però è necessario cuocerli e... lasciarli raffreddare. Nelle banane invece è disponibile direttamente.

Photo Credit: Rbeteig