lunedì 30 aprile 2007

Come combattere la cellulite

Come combattere la cellulite? Questa è la domanda che si pongono milioni di donne da quando una vita sedentaria e un'alimentazione sacrificata a ritmi sempre più serrati, ha condannato il sesso femminile (e in parte anche quello maschile!) alla convivenza con questo inestetismo. Qualcuno sostiene che è inutile chiedersi come combattere la cellulite perché sarebbe una "condizione naturale", un semplice problema estetico, senza valenza medica. E invece no! Dal punto di vista medico la cellulite non è un semplice inestetismo, come lo definiscono i soliti "bene informati" delle rubriche di salute e bellezza. La cellulite è proprio una malattia: il suo nome medico è pannicolopatia fibro-edematosa e i medici stessi si chiedono come combattere la cellulite. La cellulite è un ispessimento e indurimento dei tessuti sottocutanei dove i liquidi corporei (sangue e linfa) non circolano facilmente e ristagnano così tra gli spazi intercellulari. Esistono diversi stadi e diverse forme di cellulite. Nei casi più gravi e avanzati (cellulite edematosa), le zone affette da cellulite sono perfino dolorose al tatto e la qualità della vita è influenzata negativamente dalla malattia.

Stabilito che la cellulite è una malattia, riprendiamo la nostra domanda iniziale: come combattere la cellulite? Prima di tutto conoscendone le cause e operando su di esse per rimuoverle o per modificarle se ciò è possibile. Purtroppo la cellulite presenta una componente ereditaria: se molte persone della vostra famiglia soffrono di cellulite, significhi che avete una certa familiarità col problema e sarà più difficile combatterlo. Ma non disperiamo perché il problema diventa tale quando entrano in campo cause esterne come: fumo, sovrappreso, stress, ma soprattutto tutto ciò che rallenta la circolazione dei fluidi corporei. Quest'ultimo elemento è sicuramente la causa chiave, mentre fumo, sovrappeso e stress influiscono come cause aggravanti. Non è raro infatti trovare donne affette da cellulite che tuttavia non hanno problemi di sovrappeso e non fumano. La cellulite è provocata da un ristagno dei liquidi nei tessuti, perciò tutto ciò che riattiva la circolazione ci permetterà di combattere la cellulite:
Qualche esempio:

- attività fisica: quella che preferita, basta che sia abbastanza prolungata nel tempo perchè deve appunto riattivare la circolazione (corsa, bicicletta, nuoto, aerobica...)
- cambiare spesso postura ed evitare di rimanere immobili (seduti o in piedi) per lunghi periodi, evitare di accavallare le gambe per molto tempo
- massaggi: massaggio classico, linfodrenaggio, ionoforesi, presso massaggio, massaggio con stimolatori elettrici.

Ecco come combattere la cellulite semplicemente modificando alcune abitudini quotidiane: se svolgete un lavoro d'ufficio, cercate di alzarvi spesso per fare qulache passo, prendete le scale, non restate sedute con le gambe accavallate e portate pantaloni non costrittivi. Se le sedute di massaggio non fanno per voi (poco tempo libero, costi elevati) provate con l'automassaggio quotidiano con una crema specifica, non importa tanto la durata, ma la costanza; potete anche dotarvi di un elettrostimolatore che non costa molto e dà risultati dopo poche applicazioni. E naturalmente ricordate di moderare la vostra dieta, il consumo di alcool e il fumo!

Anfetamine per dimagrire: una scelta pericolosa e illegale

Anfetamine per dimagrire: questa è la soluzione alla quale arriva chi vuole dimagrire, dopo molti falliti tentativi con le diete propagandate dai giornali, sostitutivi del pasto, beveroni miracolosi, attrezzi improbabili. Ma che rischi si corrono assumendo anfetamine per dimagrire? Purtroppo moltissimi. Le anfetamine hanno un effetto anoressizzante, ovvero provocano un calo dell'appetito, ed è questo l'effetto che viene sfruttato per perdere peso e che ha motivato in passato l'uso delle anfetamine per dimagrire. Ma non si tratta dell'unico sintomo e nemmeno del principale: le anfetamine provocano infatti un'accelerazione del ritmo cardiaco e respiratorio e un'alterazione del ritmo sonno-sveglia. L'assunzione provoca una sensazione di energia e benessere che crea l'impressione di non avere bisogno nè di cibo nè di sonno. Presto però, questo senso di onnipotenza si trasforma in un'iperattività che sconfina in un'ansia incontrollabile e che dà luogo talvolta a comportamenti violenti ed episodi di paranoia. L'assunzione frequente di anfetamine comporta il rischio di attacco cardiaco, coma, convulsioni. Purtroppo la cronaca registra periodicamente i decessi di persone che assumevano anfetamine per dimagrire.

Molti obietteranno che gli stessi dietologi spesso prescrivono le anfetamine per dimagrire. In realtà, in Italia non è più legale prescrivere prodotti dimagranti o coadiuvanti per il dimagrimento che contengano anfetamine (come per esempio, "Sendimetrazina", "Fendimetrazina", Fluoxetina", "Clorazetato di potassio"). In passato alcuni dietologi usavano introdurre nella terapia anche dei farmaci che contenevano, tra i vari ingredienti, sostanze del gruppo delle anfetamine. In seguito ad alcuni decessi dovuti all'abuso di anfetamine per dimagrire, la legislazione è stata modificata in senso molto restrittivo. In molti paesi europei tuttavia, è ancora legale e diffusa la prescrizione di anfetamine per dimagrire. Il mercato illegale di queste pastiglie è perciò molto fiorente e molti italiani si recano all'estero per farsele prescrivere, oppure utilizzano il mercato senza confini di Internet. L'assunzione di anfetamine per dimagrire diventa in queste condizioni ancora più pericolosa perché avviene senza la consulenza di un vero medico e secondo una pratica fai-da-te che può rivelarsi addirittura fatale.

Definita chiaramente la pericolosità delle anfetamine per dimagrire (e la loro illegalità), bisogna però precisare che la prescrizione mirata di farmaci o di integratori come coadiuvanti di una dieta dimagrante non è di per sé da condannare. La scelta di inserire dei farmaci nella terapia dimagrante spetta soltanto al dietologo che prenderà la decisione dopo avere valutato le condizioni di salute generale del paziente, la sua anamnesi, l'importanza del suo sovrappeso e gli obbiettivi che il regime dimagrante da intraprendere si pone. Una volta ottenuta la prescrizione, il paziente che desidera dimagrire deve seguire scrupolosamente le indicazioni e la posologia indicate dal dietologo. L'abuso di farmaci, benché prescritti, renderà infatti più probabile le ricadute una volta terminata la dieta e rischia di comportare effetti collaterali pericolosi, che obbligheranno anche all'interruzione della dieta stessa.

L'ipnosi per dimagrire

"Ipnosi per dimagrire? Ci mancava solo questa!" diranno alcuni di voi. Eppure l'utilità dell'ipnosi per dimagrire e per far regredire alcuni comportamenti ossessivo compulsivi è ormai nota e comprovata, anche se è vero che non tutti gli individui sembrano essere sensibili a questo tipo di trattamento. Inoltre il ricorso all'ipnosi per dimagrire dovrebbe essere limitato ai quei casi in cui è accertata un'origine nervosa dei comportamenti che hanno portato ad una cattiva dieta quotidiana e quindi al sovrappeso.

Scegliere l'ipnosi per dimagrire non è perciò la prima opzione da seguire quando si decide di perdere peso: non si tratta infatti di una scorciatoia per risparmiare la fatica di una dieta dimagrante o per dimagrire velocemente in vista della prossima prova bikini. Se il sovrappeso è legato principalmente ad una dieta squilibrata, scegliere l'ipnosi per dimagrire potrebbe non avere gli effetti sperati. Allo stesso modo se il sovrappeso è il risultato di anni e anni di vita sedentaria, intraprendere sedute di ipnosi per dimagrire potrebbe rivelarsi ugualmente inutile. Trattandosi di un intervento di tipo "psicologico", la terapia avrà successo se le cattive abitudine alla base del sovrappreso hanno un'origine psicologica. Se soffrite di fame nervosa per esempio, il cibo costituisce, come il fumo, un canale per scaricare lo stress accumulato oppure per far fronte ad una crisi di ansia: si genera così un circolo vizioso che rende l'individuo dipendente dal cibo (o da alcuni tipi di cibo) per tenere sotto controllo ansia, stress e depressione. L'ipnosi viene utilizzata anche nei casi di disturbi alimentari gravi di origine psicogena, come l'anoressia e la bulimia.

Comunemente la gente ritiene che attraverso l'ipnosi sia possibile ordinare alla nostra mente di non mangiare, o addirittura al nostro corpo di dimagrire. Ma le cose non stanno così: il paziente che sceglie l'ipnosi per dimagrire non è un burattino nelle mani del terapeuta, soprattutto se il terapeuta è un professionista serio. L'ipnosi permette all'evento traumatico che ha generato la relazione di dipendenza dal cibo, di riemergere ad uno stato cosciente della mente: è così possibile rompere la connessione tra stato di ansia/stress e cibo, e ricondizionare attraverso l'ipnosi il rapporto con il cibo secondo uno schema positivo.
Se avete accertato, con l'aiuto del vostro medico ed eventualmente di uno psicoterapeuta, che la vostra "fame eccessiva" o il vostro stimolo a mangiare in maniera incontrollata, è di origine psicologica, potete allora valutare l'uso dell'ipnosi per dimagrire. In questo caso, scegliere l'ipnoterapeuta è importante quanto scegliere il dietologo e lo psicoterapeuta insieme. Tenete presente che non tutti gli psicoterapeuti praticano l'ipnosi e non tutti praticano ai pazienti l'ipnosi per dimagrire. Sarà fondamentale scegliere un'ipnoterapeuta di chiara fama, magari consigliato da un medico di vostra fiducia, ma soprattutto bisognerà armarsi di pazienza: come detto in precedenza, praticare l'ipnosi per dimagrire non è infatti un palliativo rispetto a diete ed esercizio fisico; servono diverse sedute, si possono avere delle ricadute ed è necessario un atteggiamento positivo verso la terapia che si intraprende.

Pasticche per dimagrire: sì o no?

Pigliate 'na pastiglia! Tutti i nostri problemi sembrano ormai poter essere curati da miracolose pasticche: pasticche blu per curare l'amore, pasticche rosa per curare l'umore, e... pasticche per dimagrire. Ma quanto possiamo fidarci delle pasticche per dimagrire pubblicizzate su Internet e su tutti gli altri mezzi di informazione? Dopo un primo periodo di fenomenale successo negli anni 70 e 80, le pasticche per dimagrire sono cadute in disgrazia presso i mass media (giornali, telegiornali) che bollano tutti i prodotti per dimagrire come trappole per i creduloni. I dietologi ormai onnipresenti in tutte le trasmissioni TV ci assicurano che non c'è bisogno di alcun aiuto in formato compressa, servono solo una dieta personalizzata prescritta da un dietologo professionista e tanta buona volontà; sicuramente dietologo e buona volontà servono, ma spesso sono proprio i dietologi a "integrare" la dieta personalizzata con pasticche più o meno naturali, magari a base di erbe, ma che di solito si comprano in farmacia! A chi credere allora?

Naturalmente all'esperienza al dietologo! La demonizzazione delle pasticche per dimagrire è legata infatti a vecchi casi di prodotti ora non più in commercio, quando ancora non esistevano legislazioni specifiche e certe famigerate pasticche per dimagrire, spesso a base di anfetamine, erano disponibili anche senza ricetta medica. L'assuzione e l'abuso di questi farmaci portò anche ad alcuni decessi: ecco perché nelle dichiarazioni ufficiali, di fronte ad un pubblico popolare come quello televisivo, i dietologi si mantengono sulla linea dura e tuonano "niente pasticche per dimagrire"! Ma poi, nel chiuso del loro studio, dopo avere fatto un anamnesi precisa del paziente, aggiungono dei farmaci alla dieta personalizzata, nei casi in cui lo ritengono utile e non pericoloso. Naturalmente sarà scrupolo del dietologo raccomandare il rispetto delle dosi prestabilite.

Ma è pur vero che anche i dietologi sono uomini! Perciò, se siete al vostro primo appuntamento e il vostro nuovo dietologo vi prescrive troppo entusiasticamente le ultime pasticche per dimagrire arrivate sul mercato, controllate su Internet se il farmaco prescritto presenta controindicazioni non segnalate chiaramente, se ha causato danni o forme di dipendenze a qualche persona, cercate anche di scoprire quali sono le componenti e i principi attivi principali e se c'è qualcosa che non vi torna, parlatene con il vostro medico di famiglia prima di iniziare qualsiasi cura.
Se desiderate ottenere un calo di peso moderato (meno di 4 chili) e pensate perciò di poter raggiungere il risultato semplicemente con una dieta più controllata e un po' di esercizio fisico, il consulto del dietologo potrebbe non essere necessario. In questo caso però è assolutamente vietato il fai-da-te con le pasticche per dimagrire! Orientatevi su prodotti erboristici o sugli integratori: il vostro farmacista o il vostro erborista di fiducia potranno consigliarvi prodotti naturali che aiuteranno leggermente il vostro metabolismo sotto stress e allevieranno i sintomi della ritenzione idrica (leggi: cellulite!) che spesso si accompagna al sovrappreso.