sabato 24 agosto 2013

BMI in pensione: non è più affidabile?


Ci tolgono anche il BMI? Come faremo?
Negli ultimi 10 anni, chi si occupa di diete per diletto o per professione, ha sempre fatto riferimento a questo indice per valutare se una persona è realmente in sovrappeso, o se al contrario è sottopeso (il BMI  è spesso fondamentale per diagnosticare la presenza di disturbi alimentari gravi come l'anoressia). La formula divide il peso in Kg per l'altezza al quadrato in centimetri. Se il risultato rientra nella fascia tra 19 e 25, il peso è ' normale'. Al di sopra o al di sotto abbiamo una situazione di sovrappeso o sottopeso.

Ora arriva la notizia che nemmeno il BMI è esente da critiche e dubbi. A quanto pare la formula, che ha avuto successo anche e soprattutto per la sua semplicità di calcolo, accessibile anche ai semplici pazienti, è appunto... troppo semplice, perché tiene conto solo di altezza e peso.
Ci sono in realtà altri fattori che influiscono sul peso, in negativo o in positivo, come il genere, l'età, l'etnia, la densità muscolare e ossea che può variare molto da persona a persona...
Correttamente tutte queste variabili dovrebbero essere prese in considerazione: ma come impattano sul peso? E' già disponibile una formula che riesce a valutare tutti questi elementi e se esiste è disponibile al pubblico?
Il problema non si pone tanto per chi è in evidente sovrappeso.
Il BMI è stato per anni l'unico dato oggettivo che ha permesso di porre un limite al dimagrimento progressivo di chi soffre di anoressia e continua a vedersi magro (dismorfia) nonostante l'evidente stato di prostrazione dell'organismo.