
Molti obietteranno che gli stessi dietologi spesso prescrivono le anfetamine per dimagrire. In realtà, in Italia non è più legale prescrivere prodotti dimagranti o coadiuvanti per il dimagrimento che contengano anfetamine (come per esempio, "Sendimetrazina", "Fendimetrazina", Fluoxetina", "Clorazetato di potassio"). In passato alcuni dietologi usavano introdurre nella terapia anche dei farmaci che contenevano, tra i vari ingredienti, sostanze del gruppo delle anfetamine. In seguito ad alcuni decessi dovuti all'abuso di anfetamine per dimagrire, la legislazione è stata modificata in senso molto restrittivo. In molti paesi europei tuttavia, è ancora legale e diffusa la prescrizione di anfetamine per dimagrire. Il mercato illegale di queste pastiglie è perciò molto fiorente e molti italiani si recano all'estero per farsele prescrivere, oppure utilizzano il mercato senza confini di Internet. L'assunzione di anfetamine per dimagrire diventa in queste condizioni ancora più pericolosa perché avviene senza la consulenza di un vero medico e secondo una pratica fai-da-te che può rivelarsi addirittura fatale.
Definita chiaramente la pericolosità delle anfetamine per dimagrire (e la loro illegalità), bisogna però precisare che la prescrizione mirata di farmaci o di integratori come coadiuvanti di una dieta dimagrante non è di per sé da condannare. La scelta di inserire dei farmaci nella terapia dimagrante spetta soltanto al dietologo che prenderà la decisione dopo avere valutato le condizioni di salute generale del paziente, la sua anamnesi, l'importanza del suo sovrappeso e gli obbiettivi che il regime dimagrante da intraprendere si pone. Una volta ottenuta la prescrizione, il paziente che desidera dimagrire deve seguire scrupolosamente le indicazioni e la posologia indicate dal dietologo. L'abuso di farmaci, benché prescritti, renderà infatti più probabile le ricadute una volta terminata la dieta e rischia di comportare effetti collaterali pericolosi, che obbligheranno anche all'interruzione della dieta stessa.
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