sabato 31 agosto 2013

Semi di caffé crudo: fanno dimagrire?

Green Coffee Bean, ovvero semi di caffé verde crudo: sono l'ultimo 'super-cibo' che è salito agli onori delle cronache. Aiuta a dimagrire?
Iniziamo primaditutto definendo il prodotto.
I semi di caffé crudo sono... esattamente semi di caffé crudo.
Quando i semi di caffé vengono raccolti infatti non assomigliano per nulla ai chicchi marroni e profumati che siamo abituati a vedere e comprare per il nostro caffé quotidiano.
I chicchi diventano marroni e profumati solo dopo la torrefazione. Prima di questa operazione i chicchi di caffé sono di un colore beige-verdolino.
In termini di 'composizione', il caffé verde contiene un acido particolare che si chiama 
acido clorogenico. Questo acido inibisce rallenta l'assorbimento dei grassi e attiva il metabolismo.
In effetti tradizionalmente il caffé, anche come bevanda derivata dai semi torrefatti, è considerato un naturale 'accelerante' del metabolismo. Nei semi torrefatti però l'acido clorogenico è presente in minore quantità: la torrefazione infatti lo elimina per togliere il sapore acido del caffè crudo.

Nel caffé crudo perciò l'acido clorogenico è completamente mantenuto e così le sue virtù.
Studi recenti hanno mostrato che l'acido clorogenico assunto nella forma estratta dal caffé crudo può essere di aiuto come coadiuvante in una dieta dimagrante.
Nessun effetto miracoloso quindi, ma un aiuto per la perdita di peso all'interno di un piano di dimagrimento equilibrato.

sabato 24 agosto 2013

BMI in pensione: non è più affidabile?


Ci tolgono anche il BMI? Come faremo?
Negli ultimi 10 anni, chi si occupa di diete per diletto o per professione, ha sempre fatto riferimento a questo indice per valutare se una persona è realmente in sovrappeso, o se al contrario è sottopeso (il BMI  è spesso fondamentale per diagnosticare la presenza di disturbi alimentari gravi come l'anoressia). La formula divide il peso in Kg per l'altezza al quadrato in centimetri. Se il risultato rientra nella fascia tra 19 e 25, il peso è ' normale'. Al di sopra o al di sotto abbiamo una situazione di sovrappeso o sottopeso.

Ora arriva la notizia che nemmeno il BMI è esente da critiche e dubbi. A quanto pare la formula, che ha avuto successo anche e soprattutto per la sua semplicità di calcolo, accessibile anche ai semplici pazienti, è appunto... troppo semplice, perché tiene conto solo di altezza e peso.
Ci sono in realtà altri fattori che influiscono sul peso, in negativo o in positivo, come il genere, l'età, l'etnia, la densità muscolare e ossea che può variare molto da persona a persona...
Correttamente tutte queste variabili dovrebbero essere prese in considerazione: ma come impattano sul peso? E' già disponibile una formula che riesce a valutare tutti questi elementi e se esiste è disponibile al pubblico?
Il problema non si pone tanto per chi è in evidente sovrappeso.
Il BMI è stato per anni l'unico dato oggettivo che ha permesso di porre un limite al dimagrimento progressivo di chi soffre di anoressia e continua a vedersi magro (dismorfia) nonostante l'evidente stato di prostrazione dell'organismo.


domenica 18 agosto 2013

Gwyneth e la dieta senza glutine. Funziona?

In ritardo rispetto alla maggior parte delle diete 'dell'estate', arriva a fine Agosto la notizia che Gwyneth Paltrow ha perso ben 16 chili negli ultimi anni semplicemente seguendo un'alimentazione senza glutine (gluten-free), in pratica l'alimentazione seguita da chi soffre di celiachia. La Paltrow ha iniziato a seguire questa dieta perché i figli sono intolleranti al glutine.
paltrow celiachia ricette
Naturalmente la 'notizia' arriva proprio in concomitanza con l'uscita del prossimo libro della Paltrow dedicato alle ricette senza glutine. Non possiamo che catalogarla quindi nella sezione 'diete pubblicità', che si arrichisce anno dopo anno.
Ma al di là della mossa promozionale, c'è qualcosa di vero? Mangiare senza glutine aiuta a dimagrire?
La risposta che ci viene da dare, con simpatia, è: certo! Perché non troverete più nulla da mangiare! :)
Mangiare senza glutine infatti comporta eliminare dalla dieta tutti quei cibi che contengono glutine e che praticamente comprendono tutti i cibi a base di grano, quindi tutti i carboidrati, con esclusione solo del riso e delle patate.
Nella dieta non rimane quindi che comporre il menù con verdure, carne, pesce e appunto qui pochi carboidrati che si salvano (e che dopo un po' tendono a venire a noia proprio per la scarsa varietà).
Involontariamente si finisce così per praticare una dieta che non definiremmo iperproteica (come le classiche Atkins e Scarsdale o la più recente Dukan), ma per lo meno semi-proteica. E come ben sappiamo le diete proteiche fanno perdere peso nel breve periodo, ma sul lungo periodo rallentano il metabolismo, e danno una serie di effetti collaterali (stanchezza, mal di testa, spossatezza).
Di per sé, eliminare il glutine non comporta nessun 'risparmio calorico' evidente, trattandosi di una semplice proteina vegetale che non ha un valore calorico alto. Le paste senza glutine, fatte con varie farine diverse dal grano, hanno inoltre le stesse calorie della pasta comune. Sostituirle alla pasta normale non comporta risparmio di calorie.
Insomma cara Gwyneth i 16 kg in meno sono probabilmente dovuti alle limitazioni alimentari di una dieta senza pizza e senza pasta!